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Cronaca martedì 14 settembre 2021 ore 19:15

Prete arrestato, i soldi delle offerte spesi per la coca

Denaro - foto di repertorio GdF
foto di repertorio - Guardia di Finanza

Il sacerdote è accusato di importazione e spaccio di droga. Movimenti sospetti sul conto della parrocchia fino all'esonero dall'incarico



PRATO — E' con sgomento che il vescovo Giovanni Nerbini ha commentato la notizia dell'arresto ai domiciliari per importazione e spaccio di cocaina e altre sostanze stupefacenti di don Francesco Spagnesi, 40 anni, da lui stesso rimosso dal primo Settembre dall'incarico di parroco della chiesa dell'Annunciazione, nel quartiere della Castellina (per maggiori dettagli, clicca qui).

Come spiegato dal vescovo all'agenzia Ansa, la diocesi conosceva da tempo il disagio in cui versava don Spagnesi ma solo nell'Aprile scorso sono emersi i suoi problemi di tossicodipendenza, quando il prete, messo alle strette dai superiori, ha ammesso di far uso abituale di droghe. Il vescovo gli ha quindi imposto un percorso di riabiliazione con il supporto di uno psicoterapeuta e, informato di movimenti sospetti sul conto corrente della parrocchia, prima gli ha chiesto spiegazioni, ricevendo solo vaghe risposte su aiuti destinati a persone bisognose, poi gli ha ritirato il potere di firma esclusiva. Verifiche successive hanno portato nel Giugno scorso alla decisione di sollevare don Spagnesi dall'incarico di parroco. Il provvedimento è diventato esecutivo dal primo Settembre.

Il vescovo Nerbini ha dichiarato di avere piena fiducia nella magistratura in merito all'inchiesta che ha portato il sacerdote agli arresti domiciliari. Secondo la ricostruzione della procura, il prete, supportato da un complice, avrebbe acquistato all'estero quantitativi di cocaina e Gbl, la cosiddetta droga dello stupro, per poi rivenderli a persone contattate sui siti web di incontri. A far emergere il suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti sarebbe stato proprio l'ultimo carico di Gbl comprato in Olanda.


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