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Cronaca martedì 27 aprile 2021 ore 19:15

Coltiva cannabis per curarsi, assolto De Benedetto

Il disabile, malato di artride reumatoide, è stato assolto dall'accusa di spaccio grazie ad una nuova normativa applicata per la prima volta in Italia



AREZZO — Il tribunale aretino ha assolto Walter De Benedetto perchè "il fatto non sussiste". Il disabile di 48 anni, ex dipendente comunale, gravemente ammalato di artride reumatoide, era finito sotto processo per aver coltivato piante di cannabis in una serra collocata nelle vicinanze della sua abitazione al solo scopo di lenire le sofferenze provocate dalla sua patologia. Hanno creduto a questa versione dei fatti sia la pm Laura Taddei, che al termine delle indagini ha chiesto l'assoluzione, sia il giudice per le udienze preliminari che oggi ha emesso la sentenza, la prima inquadrata in una nuova normativa che disciplina la produzione di cannabis in Italia a scopo terapeutico.

De Benedetto non era presente in aula al momento della lettura del verdetto perchè le sue condizioni di salute non glielo hanno permesso ma, davanti al tribunale, hanno atteso il pronunciamento del giudice i rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni che hanno sempre affiancato e sostenuto il disabile in questa penosa vicenda giudiziaria che finalmente si è conclusa. Presenti anche i parlamentari Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, l'ex consigliere regionale del Pd Enzo Brogi.

"Siamo soddisfatti dell'assoluzione perchè il fatto non sussiste - ha commentato Lorenzo Simonetti, uno degli avvocati del disabile - De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti, ha adoperato la cannabis solo per il dolore che l'artrite reumatoide gli provoca. Le dosi fornite dalla Asl non bastavano per la sua cura".


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