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Cronaca giovedì 23 maggio 2024 ore 18:10

Tartarughe marine uccise dalle eliche

Foto di: Arpat

Si tratta di due esemplari di Caretta Caretta. Entrambe sarebbero morte a causa delle ferite riportate impattando con le eliche delle imbarcazioni



PROVINCIA DI LIVORNO — Nel giro di una settimana due tartarughe marine Caretta caretta, specie protetta, sono morte a causa delle gravi ferite riportate impattando contro le eliche di imbarcazioni in navigazione. A renderlo noto è Arpat (L'Agenzia regionale per la protezione ambientale) nella giornata mondiale dedicata proprio a questi animali, spesso vittime di incidenti in mare come quelli che si sono verificati negli ultimi giorni In Toscana, nella provincia di Livorno.

Il primo risale al 14 Maggio. "Nel tardo pomeriggio - spiega una nota di Arpat- un cittadino ha notato una tartaruga marina che annaspava vicino alla battigia presso le spiagge bianche di Vada, in località Pietrabianca. L’esemplare, una Caretta caretta, è apparsa subito poco mobile e reattiva e sul carapace, lungo 60 cm, erano presenti 4 tagli, di cui un paio molto profondi, oltre ad altre ferite sul collo ed alla base della pinna. I tagli, soprattutto in un punto, interessavano anche il fianco, fino ad intaccare la parte ventrale (piastrone) dell’animale, facendo ipotizzare che siano stati prodotti dall’azione di un’elica di un’imbarcazione"

"Il ritrovamento della tartaruga  - prosegue Arpat- è stato tempestivamente segnalato al numero blu 1530 della Capitaneria, che ha attivato Arpat e il Centro di recupero dell’Acquario di Livorno. Una volta giunti sul posto, i biologi dell’Agenzia hanno riscontrato una situazione critica: la tartaruga era ancora viva e rispondeva agli stimoli ma, vista la gravità delle condizioni, è stata trasportata presso l’Ospedale Veterinario Ardenza (a Livorno) dove i veterinari hanno eseguito alcune radiografie all’animale, evidenziando come la ferita più profonda avesse interessato il polmone sinistro". 

All’arrivo all’acquario, purtroppo, la tartaruga era deceduta. La necroscopia eseguita dai veterinari pisani dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana ha rivelato che l’esemplare, un maschio subadulto di 38 chili, sarebbe deceduto, come rende noto l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, "A causa di 5 lesioni parallele da impatto con elica, alcune delle quali avevano interessato gli organi vitali nella parte più interna del corpo".

Pochi giorni dopo, il 21 Maggio, il secondo episodio. Una tartaruga della stessa specie è stata trovata già morta, a Baratti (Piombino). Anche in questo caso, spiega Arpat, in decesso dell'animale sarebbe stato causato dallo scontro con un natante dato che l’animale presentava una fuoriuscita degli organi vitali dal carapace profondamente danneggiato.

"In questa stagione -evidenzia Arpat- gli impatti tra tartarughe ed imbarcazioni risultano piuttosto frequenti perché le tartarughe marine, che vanno in superficie per respirare, spesso si soffermano anche per alcune ore a riposare ed a riscaldarsi al sole. In questa posizione sono poco visibili ed esposte a possibili collisioni con le imbarcazioni. L’alta velocità di navigazione è sicuramente un fattore di maggior rischio e gli impatti, oltre ad essere pericolosi per le imbarcazioni stesse, provocano profonde ferite negli animali fino a spaccare il carapace durante l’urto o causare amputazioni degli arti o della testa".


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