Attualità mercoledì 11 giugno 2025 ore 19:10
Primo suicidio assistito dopo la legge regionale sul fine vita

Un paziente affetto da morbo di Parkinson con disfagia che lo costringeva a vivere con la Peg ha scelto di porre fine alla propria vita
PROVINCIA DI SIENA — Affetto da morbo di Parkinson e con una grave disfagia che lo costringeva a vivere con la Peg in funzione per 21 ore su 24, ha potuto scegliere di porre fine alla propria vita: è successo nel Senese, e si tratta del primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana dopo il varo della legge regionale su tempi e modalità della procedura sul fine vita.
A dare notizia del caso, che ha visto protagonista un uomo di 64 anni malato dal 2008, è stata l'associazione Luca Coscioni: "Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato".
"Erano presenti, su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell’Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente. Accanto a Daniele c’erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della Cellula toscana dell’Associazione Luca Coscioni, il fiduciario di Daniele, le badanti e i familiari".
La norma toscana è stata approvata nel Febbraio scorso, poi impugnata dal governo. Era stata redatta a partire dalla proposta di legge "Liberi subito" stilata dalla stessa associazione Coscioni, e giunge dopo la sentenza 242/19 della Corte costituzionale.
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