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Cronaca martedì 15 dicembre 2020 ore 18:15

C'è una pista per dare un nome ai cadaveri nelle valigie

Il tatuaggio rinvenuto sull'avambraccio dell'uomo potrebbe ricondurre a una coppia di origine albanese scomparsa nel 2015 in Toscana



FIRENZE — L'uomo e la donna uccisi, fatti a pezzi e nascosti in tre valigie recuperate in questi giorni in un terreno attraversato dalla Fipili, in prossimità del carcere di Sollicciano, potrebbero essere una coppia di coniugi di mezza età, di origine albanese, scomparsa nel nulla nel Novembre 2015 proprio in Toscana, dove erano arrivati per far visita al figlio detenuto nel carcere fiorentino per reati di droga.

Come riportato da alcuni quotidiani locali, la svolta per l'identificazione delle due vittime è arrivata dal tatuaggio rilevato dal medico legale sull'avambraccio dell'uomo durante l'autopsia, un disegno con sotto il nome di una città albanese. Questo dettaglio e l'esame dei fascicoli relativi alle persone scomparse negli ultimi anni ha aperto la pista che conduce ai due coniugi e che è ancora in corso di verifica.

Mentre gli accertamenti proseguono, altri elementi di rilievo sono attesi dall'autopsia sui resti della donna, effettuata oggi pomeriggio.

Il ritrovamento delle tre valigie è avvenuto in successione. Il primo trolley è stato rinvenuto il 10 Dicembre scorso dal proprietario del terreno fra la Fipili e il penitenziario, casualmente: all’interno c’erano il tronco di un uomo e una gamba, incartati con nylon, pellicola trasparente e nastro adesivo. Il giorno dopo, a 70 metri di distanza, è stato ritrovato un secondo trolley che invece conteneva due arti inferiori, anch'essi impacchettati con cura. Altri tre giorni di ricerche ed è stata ritrovata una terza valigia con all’interno un altro tronco, questa volta appartenente a una donna. 

L’autopsia eseguita sul corpo dell’uomo ha evidenziato che aveva un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, era bianco, aveva un tatuaggio sull’avambraccio ed è stato ucciso da una coltellata alla gola. I resti erano saponificati e quindi l'omicidio potrebbe risalire ad alcuni anni fa.

Gli inquirenti ritengono che le tre valigie siano state gettate nel campo da un’auto mentre percorreva la superstrada, ormai da un bel po' di tempo visto che erano coperte di fango e le radici di alcune piante erano penetrate all'interno. Due anni fa però tutta l'area era stata sfalciata dalla società che fa manutenzione per la Fipili e nessuno aveva notato le tre valigie. 

Resta un mistero, per ora, chi può aver ucciso la coppia e perchè.

La scomparsa dei coniugi albanesi scomparsi fu trattata a suo tempo anche dalla trasmissione Chi l'ha visto di Rai3, allertata dalla figlia della coppia L'ultimo contatto avuto dalla ragazza con la madre fu una telefonata da Scandicci, dove i coniugi avevano preso in affitto un appartamento.

Notizia in aggiornamento


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