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Attualità domenica 01 gennaio 2023 ore 09:10

Ci stiamo tropicalizzando, ecco perché il 2023 sarà l'anno dell'acqua

L'Italia ha perso solo nel 2022 il 10 per cento dei raccolti diminuendo la produzione di materie prime di eccellenza come olio, pomodori e grano duro



ROMA — Dopo un 2022 che ha fatto segnare un record di eventi atmosferici avversi, oltre 300 con numerose vittime, il 2023 si apre tra forti sbalzi di temperature e abbondanti rovesci. 

In Toscana primo giorno dell'anno fa registrare temperature tra i 14 gradi di Arezzo e i 17 di Grosseto a causa dell'anticiclone africano.

Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato con una temperatura che è stata di 1,06 gradi sopra la media e le precipitazioni sono state del 33 per cento inferiori alla media secondo dati Isac Cnr. La classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020 secondo una elaborazione di Coldiretti.

Nel 2022 sono stati calcolati danni in agricoltura che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale, secondo la stima Coldiretti in riferimento all’analisi di Legambiente sugli eventi estremi rilevati lungo la Penisola nel 2022.

Siccità, nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado hanno provocato vittime e danni che hanno tagliato i raccolti nazionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni dal 30% per l’extravergine di oliva al 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore, nonostante l’aumento delle superfici seminate.

La tropicalizzazione

Coldiretti spiega che il fenomeno si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. 

Di fronte alla tropicalizzazione del clima "occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana".

La gestione della risorsa idrica fino ad oggi affidata alle "emergenze" dichiarate dalle varie regioni italiane con ordinanze anti spreco ad esempio emanate dai singoli comuni durante la stagione estiva, dovrà fare i conti con un andamento ciclico dei fenomeni.

Dagli scolmatori ai bacini per le riserve idriche, secondo gli esperti saranno queste le opere strutturali sulle quali si concentrerà l'attenzione e la discussione, oltre alle battaglie sul piano dell'approvvigionamento energetico che hanno tenuto banco nel 2022 a causa della guerra in corso nel cuore dell'Europa.


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