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Cronaca sabato 07 marzo 2020 ore 09:04

Coronavirus, nei primi 105 morti età media 81 anni

L'Iss ha studiato i casi dei primi 105 decessi in Italia. Il 67 per cento dei morti aveva tre o più patologie, la più frequente è l'ipertensione



ROMA — Sono arrivati i primi dati sulle morti da Coronavirus in Italia. L'Istituto superiore di sanità ha analizzato i primi 105 decessi in Italia, cioè fino al 4 marzo. Il primo morto risale a venerdì 21 febbraio.

Adesso che scriviamo, le 9 di sabato 7 marzo, siamo a 197 morti in Italia.

L'età media sui 105 casi analizzati è 81 anni, la maggior parte sono uomini. Due terzi dei casi analizzati hanno tre i più patologie esistenti.

Di queste 105 morti 73 sono avvenute in Lombardia, 21 in Emilia Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche. 

L'Iss ha analizzato anche le fasce di età: "La maggior parte dei decessi 42,2 per cento si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32,4 per cento erano tra 70 e 79, 8,4 per cento tra 60 e 69, 2,8 per cento tra 50 e 59 e 14,1 per cento sopra i 90 anni". 

Sui 105 casi le donne decedute avevano 83,4 anni di media, gli uomini 79,9.

Patologie esistenti: "Complessivamente, il 15,5 per cento del campione presentavano 0 o 1 patologie, il 18,3 per cento presentavano 2 patologie e il 67,2 per cento presentavano 3 o più patologie. La comorbidità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6 per cento del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4) e dal diabete mellito (33,8)". 

Tempi: "Il tempo mediano dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale è stato di 5 giorni e la mediana del tempo intercorso tra il ricovero e il decesso è stato di 4 giorni".

“Anche se preliminari, questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti – ha commentato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -, in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”. Cliccando qui è possibile leggere il comunicato integrale dell'Iss.


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