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Attualità venerdì 30 dicembre 2022 ore 10:46
L'Italia si prepara a nuove ondate Covid
Una circolare ministeriale definisce il piano a fronte di un eventuale aggravarsi della situazione. Mascherine, smart working, vaccini: i dettagli
ROMA — Mascherine al chiuso, limitazione degli assembramenti, smart working e avanti con le vaccinazioni e la somministrazione di quarte dosi ai più fragili: così l'Italia si prepara a fronteggiare un eventuale aggravamento della pandemia da Covid-19, secondo una pianificazione già dettagliata in una circolare emessa dal ministero della salute.
Undici pagine di testo (la circolare è scaricabile anche qui sotto) definiscono le misure da adottare "per la gestione della circolazione del Sars-CoV-2 nella stagione invernale 2022-2023", questo l'oggetto della circolare elaborata con il supporto dell’Istituto superiore di sanità, sentite Regioni e Province autonome per il tramite del Coordinamento Interregionale Prevenzione (Cip).
Guardia alta e pronti a tutto, si direbbe: "Il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di Sars-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione", recita la circolare.
Le misure
In generale, si legge nel documento, "nella stagione invernale 2022-2023, l’obiettivo della campagna vaccinale sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione". Il ministero torna a raccomandare alla platea di riferimento (over 60, fragili con più di 12 anni, operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza) di sottoporsi alla quarta dose, o second booster.
Ma se il virus mostrasse una recrudescenza, anche le misure non farmacologiche torneranno prepotentemente in campo, mascherine innanzitutto il cui uso è definito come "efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali". In quel caso, "potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave".
Analogamente, "nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico", si annuncia che verrà valutata l'adozione temporanea di altre misure come il lavoro da casa, lo smart working, o la limitazione dimensionale di eventi che prevedono assembramenti. Sempre consigliata la ventilazione degli ambienti chiusi.
Anticipare il virus
L'appello ai sistemi sanitari regionali è ad anticipare un eventuale aggravamento della situazione: "Per la stagione invernale 2022-2023, si ritiene indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino, e, se necessario, rafforzino il proprio stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di infezione da Sars-CoV-2".
Il ministero richiama alla pianificazione di dotazioni organiche, di materiali sanitari e farmaci, di posti letto ospedalieri in degenza ordinaria e terapia intensiva, capaci di adeguarsi con flessibilità ai possibili scenari di contagio e di recrudescenza della situazione.
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