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Attualità giovedì 10 agosto 2023 ore 20:00

Frena l'inflazione e anche i rincari per la spesa

scontrino e calcolatrice

Il quadro dei prezzi è stabile ma la dinamica inflattiva è improntata alla flessione e a Luglio si porta al di sotto della soglia del 6%. I dati Istat



ROMA — L'inflazione frena e a Luglio si porta sotto la soglia del 6% attestandosi sul +5,9% in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. E anche il carrello della spesa si fa più leggero con una dinamica tendenziale di flessione che si conferma per il quinto mese consecutivo ma che tuttavia pur vede un +10,2%. I dati arrivano dall'Istat con la disamina dei prezzi al consumo di Luglio 2023.

"La dinamica dell’inflazione, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati (che tuttavia restano su ritmi di crescita relativamente sostenuti) e dei servizi", spiegano gli esperti. 

Rallenta, inoltre, l’inflazione di fondo, che a Luglio si attesta al +5,2%. 

In dettaglio, secondo Istat la decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, di quelli degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%) e all’ampliamento della flessione su base annua degli Energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%): "Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%)", recita il report.

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).


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