Infortuni da Covid, pioggia di denunce in Toscana

ROMA — In un Primo Maggio che, un po' come lo scorso 25 Aprile, si conferma "virtuale" con i cortei annullati e la partecipazione trasferita dalle piazze vere a quelle online, entra anche il primo rapporto stilato dall'Inail sulle denunce di malattia professionale legata al nuovo coronavirus. In apertura del rapporto, infatti, si legge che "nei casi accertati di infezione da Coronavirus (SARS-CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato"

Al momento, si legge nel documento pubblicato sul sito dell'Inail, sono  più di 28.000 i contagi da Covid-19 di origine professionale denunciati all'Inail tra la fine di febbraio e lo scorso 21 aprile. Quasi la metà, il 45,7 per cento riguarda la categoria dei 'tecnici della salute', cioè infermieri e fisioterapisti, operatori socio-sanitari, medici, operatori socio-assistenziali e personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione. 

Guardando alla distribuzione regionale delle denunce, si nota che il maggior numero di esse si è avuto nelle regioni in cui il Covid ha picchiato più duro: Lombardia (35,1 per cento) e Emilia Romagna (10,1 per cento). Nel caso specifico della Toscana, al momento la percentuale di denunce presentate si attesta al 5,5 per cento del totale. 

Il rapporto parla anche dei casi mortali da contagio: ne sono stati rilevati 98, 52 in marzo e 46 in aprile. Si tratta del 40 per cento circa del totale dei decessi sul lavoro denunciati all’Inail nel periodo preso in esame.

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