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Attualità martedì 16 maggio 2023 ore 16:00

Leggere a 9 anni, livello e criticità delle scuole italiane

A 9 anni sono i migliori d'Europa e sopra la media internazionale, ma dai questionari emergono alcune sorprese come l'uso dei dispositivi digitali



ROMA — In Italia i bambini di 9 anni sanno leggere e comprendere il senso della lettura meglio dei loro coetanei europei, è quanto emerso dall'indagine Iea Pirls 2021, presentata dall'Invalsi. 

L’indagine, giunta al quinto ciclo di realizzazione, ha coinvolto più di 50 Paesi in tutto il mondo. Le precedenti edizioni si sono svolte nel 2001, 2006, 2011 e 2016. Il nostro Paese partecipa fin dal 2001. PIRLS è uno studio basato su un ampio quadro di riferimento e fornisce dati comparabili a livello internazionale sui livelli delle capacità di lettura di bambine/i dopo quattro anni di scuola primaria. PIRLS raccoglie anche ampie informazioni di contesto attraverso una serie di questionari rivolti a studenti, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici ed esperti del curricolo scolastico. Nel 2021, per la prima volta, le prove si sono svolte completamente al computer

Invalsi spiega "A tal fine, PIRLS 2021 ha sviluppato un’interfaccia utente all’avanguardia in cui gli studenti possono navigare liberamente tra i testi e attivare un pannello che presenta i quesiti riferiti al testo. Inoltre, sono state incluse prove ePIRLS innovative, in continuità con il lavoro iniziato nel 2016, per valutare la comprensione della lettura in un ambiente online simulato".

Per quanto riguarda l’Italia il report sottolinea "la percentuale dei nostri studenti che risponde con successo alle domande più difficili è dell’8%, ossia appena superiore alla mediana internazionale. Per tutti gli altri livelli la percentuale di studenti italiani ha un valore superiore rispetto al benchmark internazionale: in particolare, più di 8 studenti su 10 raggiungono il livello intermedio e, soprattutto, si osserva in Italia la percentuale più alta in assoluto (97%) di studenti che riescono a rispondere almeno ai compiti più semplici di lettura".

Nel profilo dello studente modello tracciato attraverso l'analisi dei questionari è emerso che "gli studenti che non usano i dispositivi digitali per attività scolastiche ottengono risultati migliori in lettura, sia in Italia sia nelle diverse aree geografiche".

Analisi dei dati per area geografica

Emergono differenze importanti "Nel Sud Isole gli studenti che dimostrano di padroneggiare con successo i testi più difficili (4%) sono la metà - o meno della metà - di quelli nelle aree del Nord e del Centro e gli studenti che raggiungono il livello Alto sono 1 su 3, contro circa 1 su 2 nelle suddette aree. Accomuna, invece, tutte le aree geografiche la capacità di portare la quasi totalità degli studenti almeno al livello base di comprensione della lettura, con una percentuale mai inferiore al 95% di studenti che sanno svolgere almeno i compiti più semplici di lettura".

Il profilo dello studente modello

Ecco cosa è emerso dai questionari compilati da studenti, genitori e dirigenti scolastici "Un elevato indice socioeconomico e culturale è associato a un migliore rendimento degli studenti in lettura sia in Italia sia nelle singole aree geografiche; gli studenti i cui genitori hanno coinvolto più spesso i figli in attività prescolastiche ottengono risultati migliori rispetto agli studenti i cui genitori li hanno coinvolti qualche volta. Tale risultato è statisticamente significativo sia per l’Italia sia per le cinque aree geografiche; gli studenti i cui genitori dichiarano che i propri figli sapevano svolgere molto bene attività di pre-lettura e pre-scrittura prima che iniziassero la scuola primaria ottengono punteggi migliori degli studenti con livelli base in tale abilità; gli studenti che amano molto leggere ottengono risultati migliori nella performance in lettura rispetto agli studenti che amano poco leggere e questo risultato è statisticamente significativo sia per l’Italia sia per il Sud e Isole".

Inoltre "gli studenti che sono sicuri delle proprie capacità in lettura ottengono risultati migliori nella scala di performance in lettura sia in Italia sia nelle cinque aree geografiche; gli studenti che non usano i dispositivi digitali per attività scolastiche ottengono risultati migliori in lettura, sia in Italia sia nelle diverse aree geografiche; gli studenti che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie benestanti hanno in media punteggi di lettura più alti (+ 31 punti) rispetto a quelli che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie economicamente svantaggiate. Tale differenza è, tuttavia, inferiore a quella media internazionale (42 punti)".

Nelle cinque aree geografiche si va da nessuna differenza significativa nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, a 24 punti del Centro ai 44 e 46 punti del Sud e Sud Isole rispettivamente "il 53% degli studenti frequenta scuole i cui dirigenti non denotano problemi rilevanti legati al comportamento degli studenti, mentre il 31% frequenta scuole con problemi minori e il 16% frequenta scuole con problemi rilevanti. Come a livello internazionale, anche in Italia gli studenti delle scuole in cui non si riscontrano problemi rilevanti conseguono risultati medi in lettura migliori (+20 punti) rispetto a quelli delle scuole con problemi moderati o seri. Questa differenza di rendimento in lettura è particolarmente significativa nel Sud, dove gli studenti delle scuole senza problemi rilevanti hanno ottenuto risultati superiori di 40 punti rispetto a quelli delle scuole con problemi moderati o seri".

Quanto ha inciso la pandemia da Covid-19

Secondo i loro genitori, l’87% degli allievi (in Italia il 93%) è rimasto a casa a causa della pandemia da Covid 19. Per 2 su 3 di questi allievi, l’apprendimento è stato influenzato negativamente, almeno in qualche misura. La raccolta dati durante la pandemia Il 47% (in Italia il 23%) degli allievi ha frequentato scuole in cui le normali attività sono state colpite dalla pandemia per più di 8 settimane di istruzione. Solo il 14% (in Italia il 6%) degli allievi ha frequentato scuole in cui le normali attività non sono state disturbate dalla pandemia.

Laura Palmerio, Responsabile Indagini internazionali INVALSI ha presentato L’indagine internazionale IEA PIRLS Margherita Emiletti, Co-National Research Coordinator PIRLS ha presentato Indagine IEA PIRLS 2021: i risultati in lettura degli studenti di quarta primaria in Italia


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INVALSI: PIRLS 2021 - Risultati italiani
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