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Politica mercoledì 26 aprile 2017 ore 17:05
Orlando contro Renzi per il voto all'estero
Il sostenitori della mozione Orlando attaccano i renziani sul voto on line dall'estero per le primarie del Pd: "Comportamenti illegittimi"
ROMA — A soli tre giorni dal 30 aprile, data delle primarie aperte che decreteranno il nuovo segretario del Partito Democratico, sale la tensione fra il sostenitori della mozione del ministro della giustizia Andrea Orlando e quelli dell'ex premier Matteo Renzi, entrambi candidati insieme al governatore della Puglia Michele Emiliano. Al centro delle polemiche la possibilità di votare per le primarie on line dall'estero.
"Pur con il massimo senso di responsabilita' che abbiamo tenuto fino a oggi, nonostante le numerose difficolta' nelle quali siamo chiamati a operare - si legge in una nota del comitato per la mozione di Orlando all'estero - non possiamo piu' condividere alcune scelte imposte senza dialogo tra le parti, e incompatibili con i tempi congressuali del Pd e le pari condizioni dei candidati, frutto di comportamenti non sempre trasparenti che mettono in difficolta' persino la Commissione per il congresso all'estero e i suoi componenti".
"In particolare ci riferiamo alla possibilita' del voto on line in vista delle primarie del 30 aprile - si legge ancora nella nota - In una comunicazione ufficiale dello scorso 13 aprile della Commissione per il Congresso all'estero veniva annunciata l'impossibilita' di seguire questa procedura, salvo poi dover scoprire che tale possibilita' di votazione era in realta' praticabile ma che era notizia certa solo per i sostenitori della mozione Renzi in Europa. Sostenitori di Renzi che si sono adoperati per tempo per la sua fruizione".
"Non esiste alcuna regola o delibera nazionale che preveda il voto online - continua il comitato per Orlando all'estero - E' illegittimo mandare fuori comunicazioni ufficiali in totale contrasto con le regole così come e' illegittimo aver modificato la piattaforma delle primarie. Le regole non si possono cambiare a pochi giorni dal voto".
"Visti i fatti, dunque, ci rendiamo conto che e' evidente che c'e' chi scavalca le Commissioni e prende decisioni che poi le commissioni dovrebbero ratificare ex post, compresa la commissione nazionale - conclude la nota dei sostenitori di Orlando - Non siamo d'accordo. Rispettiamo e vogliamo che siano a loro volta rispettati persone e luoghi decisionali e il principio della massima condivisione. Vogliamo che tutti siano messi nelle medesime condizioni di competitività".
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