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Attualità venerdì 25 novembre 2022 ore 13:17

Da una pianta gli anticorpi contro il Covid

Particolari della Vertical farm presso il Centro ENEA Casaccia
Particolari della Vertical farm presso il Centro Enea Casaccia

Un team di ricercatori Enea, Cnr e Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) ha riprodotto anticorpi contro il Sars-Cov-2 usando piante di tabacco



ROMA — Da una specie selvatica della pianta di tabacco (Nicotiana benthamiana) gli anticorpi contro il Covid-19: è il frutto della ricerca condotta da un team di ricercatori Enea, Cnr e Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) pubblicata sulla rivista internazionale leader del settore Frontiers in Plant Science.

Gli scienziati hanno riprodotto due anticorpi contro il virus Sars-Cov-2, responsabile del Covid, nei laboratori del Centro Ricerche Enea Casaccia di Roma con tempi e costi ridotti rispetto ai metodi tradizionali utilizzando come biofabbrica la particolare specie della specie selvatica della pianta del tabacco.

In una prima fase, spiega una nota diffusa da Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), i ricercatori Tls hanno isolato in un paziente affetto da Covid-19 uno dei due anticorpi dotato di una potente azione neutralizzante contro il virus. Successivamente, i ricercatori Enea hanno prodotto l’anticorpo in piante di Nicotiana benthamiana utilizzando la piattaforma biotecnologica Plant Molecular Farming, che è in grado di effettuare la sintesi di molecole bioattive ad alto valore aggiunto. La molecola ottenuta è stata poi caratterizzata biochimicamente dai ricercatori del Cnr.

Lo scienziato spiega

“I risultati ottenuti ci hanno consentito di dimostrare che gli anticorpi prodotti in pianta riescono a boccare la replicazione del Sars-Cov-2 mantenendo dunque le stesse capacità funzionali delle corrispondenti molecole prodotte nei sistemi tradizionali”, evidenzia Marcello Donini, ricercatore Enea del Laboratorio di Biotecnologie. 

“Il risultato - aggiunge - conferma che la tecnologia di produzione adottata in Enea potrebbe essere una valida alternativa rispetto alle piattaforme 'tradizionali' basate su colture cellulari per la produzione di anticorpi neutralizzanti, da utilizzare sia come terapeutici che come diagnostici, in grado di soddisfare la domanda nazionale in tempi brevi e con investimenti sensibilmente inferiori”.

L’ampliamento della piattaforma di Plant Molecular Farming da scala di laboratorio a scala pilota, sottolinea la nota Enea, permetterebbe la produzione di anticorpi sufficienti per la valutazione in studi clinici in circa 3-4 mesi, contro i 6-7 necessari con sistemi di produzione in cellule di mammifero, consentendo di rispondere a possibili emergenze pandemiche in modo tempestivo e a costi di produzione ridotti, senza ricorrere a piante geneticamente modificate.

L'équipe dei ricercatori

I ricercatori che hanno lavorato alla ricerca sono Marcello Donini, Rachele Frigerio, Carla Marusic, Maria Elena Villani, Chiara Lico, Cristina Capodicasa e Selene Baschieri (Enea - Laboratorio di Biotecnologie); Rino Rappuoli, Emanuele Andreano e Ida Paciello (Tls); Andrea Scaloni e Anna Maria Salzano (Cnr – Ispaam).


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