Attualità lunedì 01 maggio 2023 ore 19:15
Approvato il decreto lavoro, ecco tutte le novità
Video del Presidente, Giorgia Meloni. Nel decreto il taglio del cuneo fiscale fino al 7% e fringe benefit esentasse per dipendenti con figli
ROMA — Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro che prevede in particolare, il taglio di ulteriori 4 punti del cuneo fiscale e contributivo e fringe benefit esentasse fino a 3mila euro per i dipendenti con figli.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, alla vigilia del Primo Maggio aveva incontrato a Palazzo Chigi, le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, in merito ai provvedimenti in materia di fisco, lavoro e politiche sociali esaminati poi nella riunione del Consiglio dei Ministri di lunedì 1° Maggio.
I provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali adottati dal Consiglio dei Ministri
"Nel giorno della Festa dei lavoratori - ha spiegato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni - il Governo sceglie di lavorare. Sceglie di lavorare per dare risposte a quei lavoratori e a coloro che legittimamente aspirano a migliorare la loro condizione. Lo facciamo con una serie molto articolata di provvedimenti, ma il più importante di questi provvedimenti è relativo al taglio delle tasse sul lavoro. Noi abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi. Lo abbiamo liberato grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti - penso ad esempio al superbonus, penso alla questione delle accise - e oggi destiniamo l'intero ammontare di quel tesoretto al più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo contributivo di quattro punti percentuali e questo taglio si somma a quello che avevamo già fatto nella precedente legge di bilancio. Così oggi, e fino alla fine di quest'anno, noi abbiamo un taglio del cuneo contributivo di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35.000 euro e addirittura di 7 punti percentuali per i redditi più bassi, fino a 25.000 euro. È una scelta della quale io vado profondamente fiera. Aumenti che possono arrivare anche a 100 euro per i lavoratori con i redditi più bassi in un momento nel quale l'inflazione galoppa e il costo della vita aumenta. E davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta. Ma ci sono molte altre cose importanti che decidiamo oggi: la conferma del fringe benefits, l'erogazione liberale a favore del lavoratore completamente detassata a 3000 euro, dedicandola in particolar modo ai lavoratori con figli a carico; norme importanti in tema di sicurezza sul lavoro, sull'alternanza scuola-lavoro, sulla sicurezza degli studenti che partecipano all’alternanza scuola-lavoro; incentivi all’assunzione dei giovani pari al 60% del salario che prendono; sul finanziamento dei centri estivi per aiutare a conciliare vita, lavoro e famiglia, e in tema di assegno unico per i figli. E poi il reddito di cittadinanza. Come avevamo promesso noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo, e anzi miglioriamo, il sostegno per chi non può lavorare, cioè per le famiglie in difficoltà che hanno al loro interno un minore, un anziano o un disabile, ma chi può lavorare viene invece inserito in un percorso di formazione al lavoro, con un rimborso spese nel periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere. E, in ultimo, ci occupiamo del lavoro delle persone con disabilità, sostenendo gli enti che li accompagnano e stanziando risorse per favorire la loro assunzione. E io sono fiera che il Governo abbia scelto di celebrare il primo maggio con i fatti e non con le parole e credo fosse dovuto un ulteriore sostegno a un'economia che, pure in un momento di difficoltà, ci sta dando grandi soddisfazioni con una crescita, quella italiana, stimata per i prossimi mesi superiore a quella delle altre Nazioni europee. Avanti così. Buon primo maggio a tutti. E adesso, al lavoro".
Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti
“Investiamo sui lavoratori e le famiglie. Abbassiamo le tasse fino a 7 punti - ha detto Giorgetti - per i redditi più bassi: è un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere. Entrano in vigore anche ulteriori benefici per i lavoratori che hanno figli. Continuiamo sulla strada responsabile della crescita concentrandoci sulle emergenze sociali”.
Taglio cuneo fiscale e contributivo
Circa 4 miliardi di euro vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio. Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media.
Fringe benefit
Il decreto prevede 142 milioni nel 2023 per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori.
Si tratta di una misura che punta a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi.
Avviata la riforma del reddito di cittadinanza
Con il provvedimento è stato inoltre approvato dal governo un pacchetto di misure per il lavoro che attivano la riforma del reddito di cittadinanza e incentivano all’assunzione.
Previsto infine il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale prevista dalla scorsa legge di bilancio.
Le novità nel dettaglio
Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro (decreto-legge)
Il testo interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine.
Misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale
Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità). L’esenzione è innalzata al 7 per cento se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Si prevede una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno unico prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati.
Misure di inclusione sociale e lavorativa, di accompagnamento al lavoro e di incentivazione dell’occupazione giovanile
Dal 1° gennaio 2024, si introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.
Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come “fragili”, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente:
- a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
- a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.
Per evitare il godimento irregolare del beneficio, sono previsti un adeguato regime sanzionatorio e una specifica attività di vigilanza da parte del personale ispettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dell’INPS, della Guardia di finanza e dei Carabinieri.
I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale. Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell’attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l’80 per cento di quello riconosciuto ai datori di lavoro.
Ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive. Tra tali misure rientra anche il servizio civile universale, per accedere al quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi. Al fine di beneficiare dello strumento, i soggetti interessati dovranno registrarsi su una piattaforma informatica nazionale, rilasciare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, rispondere a determinati requisiti e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, a seguito del quale potranno ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in specifici progetti di formazione. Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro mensili.
Inoltre, per favorire l’occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60 per cento della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”. L’incentivo è cumulabile con l’esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, e con altri incentivi previsti dalla legislazione vigente.
Misure sui contratti a termine
Si apportano modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine (cosiddetto “tempo determinato”), variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea sulla prevenzione degli abusi.
Pertanto, i contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi:
- nei casi previsti dai contratti collettivi;
- per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 Dicembre 2024;
- per sostituire altri lavoratori.
Rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e dei controlli ispettivi
Si istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative.
Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.
Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell’attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
Disegno di legge in materia di lavoro
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge in materia di lavoro.
Di seguito alcune tra le principali previsioni.
Contributo per le assunzioni di persone con disabilità
La disposizione prevede il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.
Modifiche in materia di somministrazione di lavoro
Si eliminano i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione e quelli quantitativi in caso di somministrazione a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori (lavoratori in mobilità, soggetti disoccupati non del settore agricolo).
L’esenzione dal rispetto dei limiti quantitativi nell’utilizzo di personale in somministrazione, già prevista per altre fattispecie, si estende al caso in cui tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Sospensione della prestazione di cassa integrazione
Si estende ai rapporti di lavoro di durata pari o inferiore a sei mesi la disciplina già prevista per quelli di durata superiore, che prevede che il lavoratore non abbia diritto all’integrazione soltanto per le giornate di lavoro effettuate.
Durata del periodo di prova
Si puntualizza la tempistica della durata del periodo di prova nel rapporto di lavoro a tempo determinato, fissandola in un giorno di effettiva prestazione per ogni quindici giorni di calendario, e si precisa che in ogni caso tale periodo non può essere inferiore a due giorni.
Rafforzamento degli ambiti territoriali sociali per l’attuazione del LEPS e degli interventi del PNRR
Si rafforzano gli Ambiti territoriali sociali (ATS) mediante il finanziamento dell’incremento delle capacità operative dei servizi sociali comunali svolti in forma singola o associata dai comuni delle regioni a statuto ordinario per le funzioni di programmazione, coordinamento, realizzazione e gestione degli interventi, dei servizi e delle attività anche utili al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Si consentono le assunzioni a tempo indeterminato di personale, anche amministrativo, per le funzioni utili al raggiungimento dei LEPS, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.
Potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo e della riscossione degli importi omessi e promozione dell’adempimento spontaneo degli obblighi contributivi
Si potenzia la capacità di controllo e verifica dell’INPS, consentendo all’ente accertamenti d’ufficio mediante la consultazione di banche dati non solo dell’Istituto, ma anche di altre pubbliche amministrazioni. Si prevede, inoltre, che gli uffici dell’Ente possano invitare i contribuenti a comparire di persona o mediante rappresentanti per fornire dati ed elementi informativi. Qualora il contribuente effettui il pagamento integrale entro quaranta giorni dal ricevimento dell’accertamento, le sanzioni civili sono ridotte nella misura del 50%. Entro tale termine il contribuente può inoltrare domanda di dilazione.
L’INPS può trasmettere al contribuente la comunicazione di eventuali anomalie affinché quest’ultimo provveda alla correzione. Il contribuente ha un termine di novanta giorni dalla notifica della comunicazione per segnalare eventuali elementi, fatti o circostanze per confutare quanto comunicato. Il contribuente che provveda alla regolarizzazione delle anomalie ed effettui entro trenta giorni il versamento dei contributi è ammesso al pagamento della sanzione civile in misura annua pari al 2,75% dell’importo della contribuzione dovuta ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della sanzione è subordinata al versamento della prima rata. Sono previste specifiche disposizioni per l’omesso o tardivo versamento di una delle successive rate e per i casi di assenza di segnalazioni o di regolarizzazione da parte del contribuente.
Pagamento dilazionato dei debiti contributivi
Si aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando dagli attuali 24 a 60 mesi.
Ricostituzione del Fondo nazionale per le Politiche Migratorie
Si prevede l’incremento, per l’anno 2023, di un importo pari a euro 2.427.740 per il Fondo nazionale per le politiche migratorie, istituito presso la Presidenza del Consiglio.
Ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti
Si modifica la disciplina della ricongiunzione ai fini previdenziali dei periodi assicurativi, allineando il rendimento previsto a quello offerto dal sistema contributivo, pari alla media quinquennale del tasso di crescita del PIL.
Il testo prevede, infine, norme relative all’istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura; l’uniformazione dei tempi di presentazione delle domande di accesso ad Ape sociale e di pensionamento anticipato con requisito contributivo ridotto; modifiche al Codice del terzo settore per consentire la partecipazione a distanza alle assemblee; modifiche relative ai fondi di solidarietà bilaterali.
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