Lavoro venerdì 28 novembre 2014 ore 17:42
Sanitari in convenzione, appello ai parlamentari
I sindacati chiedono che si intervenga sul mancato riconoscimento ai fini previdenziali del lavoro svolto da vari professionisti della sanità
FIRENZE — Sono molti i lavoratori toscani che hanno lavorato con ‘contratti a convenzione’ nel servizio sanitario toscano fino al 1985 senza il riconoscimento degli anni pregressi ai fini dell’anzianità di servizio.
La legge del 1985 che ha permesso di sanare una serie di posizioni fino a quel momento ambigue come psicologi, psichiatri, assistenti sociali, logopedisti, fisioterapisti, logopedisti, medici igienisti non ha disposto invece alcuna norma sul fronte previdenziale.
Per questo i sindacati, Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica regionale hanno organizzato un dibattito su questo problema, la mancanza di riconoscimenti a fini pensionistici dei periodi lavorati come liberi professionisti in convenzione. Presenti al dibattito i parlamentari Donella Mattesini (Pd), Alessia Petraglia (Sel) e Filippo Fossati (Pd) e Luigi Tucci direttore di Formas - laboratorio regionale della Toscana per la formazione sanitaria.
I lavoratori interessati da questo tipo di ingiustizia sono coloro che operavano presso i consorzi socio sanitari e che la legge 207/85 andò a sanare consentendo a questo personale l'assunzione a tempo indeterminato nelle Aziende Sanitarie.
La legge pur consentendo l'immissione a ruolo di questi lavoratori escluse esplicitamente ogni possibile riconoscimento dell'anzianità maturata dai lavoratori che avevano prestato la loro attività lavorativa in convenzione.
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