Attualità giovedì 14 luglio 2016 ore 20:10
Beni confiscati alla mafia, accordo per Suvignano
Siglato a Roma il protocollo che determina la gestione dell'azienda agricola Suvignano, il bene confiscato alla mafia
SIENA — L'accordo é stato raggiunto tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la Regione Toscana e i Comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo.
La parlamentare tare del PD Susanna Cenni ha commentato: "Oggi è un giorno importante per tutti coloro, dalle istituzioni senesi e toscane al mondo associativo, che in questi anni hanno lavorato per dare un nuovo futuro a Suvignano e non hanno mai cessato di vedere le potenzialità agricole e sociali di questa azienda confiscata alla mafia, inserite in un contesto rurale e paesaggistico di grande valore”.
Adesso si attende solp l'atto finale che prevede l’assegnazione ai comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità mafiosa.
“La Regione Toscana, la Provincia di Siena e i Comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo – continuaSusanna Cenni – si sono attivati insieme al mondo dell’associazionismo fin dal 2007, anno della confisca dell’azienda, per poter riutilizzare la struttura e i suoi 700 ettari a fini produttivi e sociali, rendendola un simbolo di legalità democratica sul territorio senese e un progetto pilota di sostenibilità e agricoltura sociale, quale nuovo modello di impresa per gestire i beni confiscati alla mafia. Questo percorso ha subito innumerevoli stop e rischiosi arretramenti, ma i soggetti coinvolti hanno tenuto duro e oggi possono finalmente compiere un importante passo in avanti per dare concretezza al loro progetto di riutilizzo economico e sociale della tenuta. Un sentito ringraziamento va, in particolare, al Mipaaf che ringrazio, insieme alla Regione Toscana e ai Comuni coinvolti, per l’impegno di questi anni e per il traguardo raggiunto oggi con il protocollo, con l’auspicio che questo percorso possa concludersi in tempi rapidi e avviare al più presto la nuova vita di Suvignano”.
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