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Attualità giovedì 23 febbraio 2023 ore 19:30
Spettro siccità, il deficit idrico si aggrava
Fiumi ai minimi storici, poche precipitazioni e un'aridità simile a quella della fine dell'estate. L'agricoltura trema, cereali in pericolo
TOSCANA — Terreni aridi come a Settembre con deficit idrico del 30%, fiumi come il Serchio e l’Arno che tornano sotto il minimo storico, nevicate finora insufficienti e precipitazioni che in alcuni territori mancano anche da più di un mese e ciliegi, peschi e mimose già in fiore come in primavera con un caldo anomalo che tra l'altro favorisce l'evaporazione dell'acqua che c'è: lo spettro della siccità è già qui in Toscana, e gli agricoltori guardano con preoccupazione alle semine di primavera.
Il rischio è la tenaglia: siccità da un lato, gelate dall'altro. Si spera nell'arrivo della perturbazione annunciata, per aiutare i cereali e consentire le lavorazioni dei terreni. Ma basterà? Coldiretti Toscana è in allarme, e spinge per la realizzazione del piano invasi e l'impiego di tecnologie dedicate.
Per altro la situazione di oggi risente di un 2022 tra i più asciutti della storia, in cui il 10% dei raccolti è andato perduto per un danno da 260 milioni di euro. A tremare è soprattutto il settore cerealicolo: le piogge di Novembre e Dicembre avevano ritardato le lavorazioni in campo e la messa a dimora delle semine autunno vernine che sono slittate a Gennaio e Febbraio.
"E ora - spiega il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi - nel momento in cui avrebbero avuto bisogno di acqua non piove. Il rischio è che le semine di frumento duro, frumento tenero, orzo, farro non germoglino perché imprigionati sotto il terreno indurito o che soffrano compromettendo il prossimo raccolto".
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