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Attualità venerdì 06 settembre 2019 ore 19:15

Superbatterio, il piano di battaglia della Toscana

Intensificati gli screening al momento del ricovero per contrastare la diffusione del batterio NDM. Sono 64 le persone infettate



FIRENZE — La Toscana ha attivato tutte le misure necessarie e una unità di crisi per gestire la diffusione superiore del previsto del batterio NDM, New Dehli metallo beta-lattamasi riscontrata in particolare negli ospedali della zona Nord Ovest. Lo ha detto l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi spiegando che i pazienti che da emocoltura hanno mostrato l'infezione sono 64 mentre 546 sono risultati i portatori sani colonizzati dal superbatterio che colpisce soprattutto pazienti con comorbilità, fragili per terapie antibiotiche prolungate o per chiemioterapia ed è molto resistente anche agli antibiotici.

Dei 64 casi di infetti, 49 sono collocati nelll'Asl Nord Ovest, 15 nelle altre due aree vaste. A Careggi si registra un solo caso, nessuno invece a Prato e a Empoli. 

In Toscana ha detto Saccardi non esiste comunque un allarme. "I numeri - ha detto - sono sporadici e non sono tali da rappresentare un allarme anche se ci inducono a fare molta attenzione e adottare strumenti e azioni affinché il batterio venga gestito nel modo migliore", ha detto l'assessore.

Con un decreto di luglio la Regione ha formalizzato le indicazioni alle strutture sanitarie toscane che fissano le modalità di screening in ingresso al momento del ricovero in ospedale e le misure sul piano igienico dei pazienti colonizzati dal batterio che ha una mortalità del 40 per cento.

"Per evitare la trasmissione - ha detto Danilo Tacconi, infettivologo dell'unità di crisi regionale contro il superbatterio - è necessario porre grande attenzione all'igiene personale del paziente e dei familiari e negli ospedali è necessario isolare i pazienti".

Le terapie contro il batterio NDM sono previste solo per i pazienti infetti mentre per i portatori non sono contemplate e la presenza del batterio è maggiore nei grandi ospedali dove sono trattati pazienti con patologie più gravi e in numero alto. 

Intanto, a fronte delle rassicurazioni della Regione, il caso ha assunto anche una connotazione politica come le forze di opposizione in consiglio regionale chiesto di fare piena luce sul caso del superbatterio per voce dei consiglieri della Lega Elisa Montemagni e Jacopo Alberti e di Forza Italia Marco Stella e Mauri Marchetti. 


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