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Spettacoli venerdì 07 novembre 2014 ore 13:25

Teatro, che spettacolo con Favino

Una pièce irresistibile, oltre 2 ore di risate senza sosta, musica dal vivo, balli e battute: così gli attori del Danny Rose conquistano la Pergola



FIRENZE — Chi non è ancora stato a vederlo può fermarsi qui. Meglio non leggere oltre, non sapere né pregustare.

Ci sono spettacoli che lasciano il segno, si esce da teatro e nonostante le 2 ore e 45 minuti di visione, si avrebbe voglia di tornare subito dentro per una nuova replica: Servo per due diretto da Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli è uno di questi.

In programma al teatro fiorentino sino al 9 novembre, è ritraduzione e riadattamento de "Il Servitore di due padroni" di Carlo Goldoni che nel 1745 lo aveva scritto per l’attore Antonio Sacco, in arte Truffaldino,sotto forma di canovaccio, pubblicandone poi la versione interamente scritta. Da allora una pioggia di riprese, allestimenti e riscritture, in Italia e all’estero. Favino e tra gli altri Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder scelgono la recente One man two guvnors di Richard Bean e decidono di riportare l’ambientazione in Italia. Nella Rimini degli anni Trenta, felliniana, Pierfrancesco Favino è un moderno Arlecchino che ha appena perso il lavoro e si ritrova senza soldi e a pancia vuota. Disperato, ricco d’inventiva, offre i suoi servigi e fedeltà a due diversi padroni, trovando così non solo il modo di raddoppiare il suo salario (ed i suoi pasti ndr.), ma anche di passare da avventurose sorprese ad imprevedibili gag.

“Servo per due” è uno spettacolo completo con balli e musica dal vivo: la commedia dell'arte ha così trovato la sua seconda vita, senza finzioni ma con quelle tipiche "maschere" che possono considerarsi - con tic e dialetti, status symbol e manie - gli stereotipi della società di oggi.

E come meglio sa fare, Favino salta e balla, capitombola e gigioneggia in mezzo alla folta compagnia di giovani interpreti scatenati. Loro fanno parte di Danny Rose, una compagnia coraggiosa, messa in piedi l'anno scorso che ha al suo attivo già 27 spettacoli.

Il pubblico si diverte da matti ad assistere a questa commedia che nel suo adattamento non ha perso un grammo della sua irresistibile comicità. E anzi ha guadagnato - c'è da scommetterci: Goldoni dal suo Paradiso dei drammaturghi sogghigna soddisfatto - in ritmo e attualità, coinvolgendo mezzi e artifizi tipici, modi e battute non solo del teatro moderno, ma di tutti i media.

La musica è eseguita dal vivo dalla piccola, ma eccezionale orchestra “Musica da Ripostiglio” composta da Luca Pirozzi, chitarra, voce, banjo, Luca Giacomelli chitarra, Raffaele Toninelli,contrabbasso e voce ed Emanuele Pellegrini, batteria, percussioni, voce.

A fine spettacolo, si respira un’aria così allegra ed energica che persino lo spettatore più introverso, con un sorriso rilassato, va via cantando a passo di danza.


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