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Attualità sabato 20 agosto 2022 ore 10:39

Quei 18.316 ettari di Toscana da bonificare

Il sito Sin da bonificare a Piombino
Il sito Sin da bonificare a Piombino

Sono 4.883 i procedimenti aperti sul territorio toscano. Arpat anticipa i dati per il 2022. Ecco la situazione provincia per provincia



TOSCANA — Riguardano principalmente attività produttive (13.404 ettari) ed è Firenze la provincia con la maggior quantità di suolo interessato (2.076,25 ettari): sono alcuni dei dati 2022 anticipati da Arpat sui procedimenti di bonifica aperti in Toscana, complessivamente 4.883 fra Siti di interesse nazionale (Sin) e regionale (Sir) per una superficie di suolo interessata pari a 18.316 ettari.

I dati diffusi dall'Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana sono estrapolati dalla banca dati alimentata e gestista tramite un applicativo realizzato da Arpat per conto della Regione Toscana nel 2011, e confluiranno nell'Annuario 2022 di cui costituiscono un'anticipazione con rilevazione a Marzo di quest'anno.

Dei 4.883 siti interessati da procedimenti di bonifica in Toscana, 2.176 sono in corso di svolgimento, mentre 499 hanno concluso il loro iter. La provincia di Firenze è quella che ne conta di più (1.356 pari a 2.076,25 ettari di superficie interessati), seguita dalla provincia di Lucca (492 procedimenti, 477,77 ettari di superficie interessati) e Massa-Carrara (474 procedimenti, 3456,82 ettari interessati).

La bonifica provincia per provincia (Fonte: Arpat)

La bonifica provincia per provincia (Fonte: Arpat)

Per estensione di suolo coinvolto però la situazione cambia ed è Livorno la provincia con la maggior superficie interessata da procedimenti di bonifica con 6.470,43 ettari per 467 procedimenti, in cui Piombino ha molta parte in causa. Segue Massa-Carrara, poi ecco la provincia di Grosseto con 3.280,91 ettari da bonificare per 333 procedimenti attivi.

E quanto a tipologie di attività? Quelle industriali prevalgono col (35,5%), seguite da siti su cui insistono distributori di carburante (20,7%), impianti di gestione e smaltimento rifiuti (13,5%), poi altre attività (18,5%).


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