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Attualità lunedì 29 settembre 2025 ore 11:50

Con "Dopo di Noi" 1.329 progetti per persone disabili

volontario con disabile in carrozzina

Il progetto regionale attivo in 137 luoghi si articola in piani individuali per l'autonomia dei toscani più fragili privi di sostegno familiare



TOSCANA — Disabili o non autosufficienti: quando viene loro meno il contesto familiare, che ne è di questi toscani fragili? A loro è dedicato il progetto “Dopo di noi”, una rete che tocca 137 luoghi di cui 44 tra laboratori e centri diurni e 93 abitazioni, e coinvolge 1.329 persone per ognuna delle quali è stato definito un progetto di vita personalizzato. Su queste attività e sugli spazi in cui vengono realizzate dal 2018 a oggi la Regione ha investito complessivamente oltre 45 milioni di euro.

I risultati dell'esperienza sono il contenuto di un report realizzato da Regione, Anci e Osservatorio sociale regionale, nel quale viene fotografato analiticamente, raccontato e documentato l’insieme dei programmi, delle attività, dei servizi realizzati sin qui.

Il lavoro vede il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso: dai servizi agli enti del terzo settore fino a familiari e beneficiari. Ampio spazio è dedicato ai percorsi per l’accrescimento delle autonomie delle persone con disabilità con in primo piano le esperienze abitative, che esprimono un fondamentale passaggio di vita verso la più ampia autodeterminazione.

Questo lavoro, ha evidenziato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, offre uno spaccato approfondito ed esaustivo del “Dopo di noi” mettendo in luce le sinergie che si sviluppano tra istituzioni, terzo settore, privato sociale. Il “Dopo di Noi”, ha aggiunto, rappresenta una sfida culturale e sociale che Regione ha scelto di cogliere. Tutti i progetti sono personalizzati (vengono cioè definiti sulla base dei bisogni specifici e delle caratteristiche delle singole persone) e condivisi (la persona con disabilità, insieme alla famiglia, partecipa in modo attivo alla definizione del proprio progetto di vita).

Prima interfaccia per le famiglie sono spesso i Comuni, il che genera la soddisfazione di Anci Toscana per i risultati ottenuti a vantaggio delle famiglie che vivono quotidianamente le sfide, le paure ma anche le speranze legate al futuro dei propri cari con disabilità grave.


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