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Attualità domenica 11 febbraio 2024 ore 12:55

Inquinamento, che aria tira nelle città toscane

tubo di scappamento

Il rapporto Legambiente su polveri sottili e biossido d'azoto disegna una Toscana in chiaroscuro. Pm10 alto a Firenze e Lucca. Le misure regionali



TOSCANA — In Toscana non tira una buona aria, con molte città capoluogo in affanno in vista degli obiettivi prescritti per il 2030 quanto a polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) e biossido d'azoto (No2). A snocciolare i dati nazionali, regionali e provinciali è l'ultimo rapporto di Legambiente dedicato al tema, Mal'aria di città 2024, presentato di fresco.

Il rapporto ha preso in esame i parametri relativi agli inquinanti più dannosi per la salute umana, quelli da tenere sotto controllo per concentrazioni anche in vista dei nuovi parametri che entreranno in vigore nel 2030. Sì perché per quelli attualmente espressi in normativa ad esempio per il Pm2.5 (limite 25 microgrammi per metro cubo, ovvero μg/mc) la buona notizia è che tutte le città lo hanno rispettato. Idem per il No2 (limite 40 μg/mc).

E il Pm10? Qui l'attuale limite massimo di concentrazione è di 50 μg/mc, da non superare più di 35 volte nell’arco dell’anno civile. Nessuna città toscana risulta tra quelle a maggior criticità a livello nazionale, con Pistoia ad esempio già in linea anche coi parametri 2030. Non così però altrove: Firenze deve trovare il modo di abbattere le concentrazioni del 16%, Lucca del 15%, Siena del 10%, Pisa e Prato del 9%.

Tornando al Pm2.5, invece a dover applicare consistenti correttivi sono Prato, che per mettersi in regola deve ottenere un abbattimento del 26% della concentrazione, poi Arezzo (-21%), ancora Firenze (-20%) e a seguire Pisa (-19%) e Massa (-15%). Buona notizia: con la sua concentrazione di 9 μg/mc nel 2023 Grosseto è già entro i parametri. A soglia 10 μg/mc anche Livorno

Quanto a biossido d'azoto No2, che l'Organizzazione mondiale di sanità lo indica come sostanza tra le più inquinanti e nocive per la salute umana, prodotto dall'ossidazione del monossido d'azoto. 

Come detto, gli attuali valori limite sono stati rispettati in ogni città. Se però ci si affaccia in ottica 2030, quando il limite in vigore sarà di 20 μg/mc, allora la musica cambia: "Ad oggi - recita il rapporto di Legambiente - ben 45 città non rientrerebbero nei nuovi limiti, ossia il 50% del campione analizzato".

Prendendo in considerazione il valore di riferimento il limite proposto dall’Oms (10 μg/mc) per la Toscana ci sono buone notizie: Siena e Grosseto sono già in regola, entrambe con un valore di 3 μg/mc, e altri territori ci si avvicinano. Sono Massa-Car­rara (13 μg/mc) e Pistoia (15 μg/mc).

Pollice verso per Firenze, tra le città le cui medie annuali superano sia il limite normativo che, ovviamente, quello raccomandato dall'Oms: nel capoluogo toscano, così come ad Andria, Padova e Trento, si sono registrati 29 μg/mc. In Italia svettano Napoli (38 μg/mc), Milano (35 μg/mc) e Torino (34 μg/mc), mentre Roma condivide con Bergamo il quinto posto (32 μg/mc).

Ma ecco ora la tabella riassuntiva dei diversi valori registrati nelle città capoluogo della Toscana per i tre parametri presi in considerazione. Il valore percentuale sulla destra si riferisce agli abbattimenti necessari per rientrare nei limiti massimi che entreranno in vigore nel 2030.

Fonte: Legambiente, rapporto Mal'aria di Città 2024

Fonte: Legambiente, rapporto Mal'aria di Città 2024

Le azioni per migliorare la qualità dell'aria

E' l’assessora regionale ad ambiente, economia circolare, difesa del suolo e protezione civile Monia Monni a fare il punto sulle azioni per il miglioramento della qualità dell’aria messe in campo dalla Regione Toscana, a seguito dei dati emersi dall’ultimo report di Legambiente.

“I dati - afferma - dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta. C’è ancora molto da fare ovviamente, a partire dal condividere, ad ogni livello, l’idea che migliorare la qualità dell’aria non significa vessare i cittadini, ma tutelare la loro salute e l’ambiente”.

La giunta regionale ha peraltro avviato il 13 Marzo 2023 il percorso di definizione del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria-ambiente (PRQA), con il duplice obiettivo sia di rafforzare le azioni funzionali ad ottemperare alle sentenze dalla Corte di Giustizia Europea sia per il posizionamento della Toscana rispetto ai più elevati standard di qualità dell’aria in considerazione della proposta di revisione della direttiva europea. In questo momento, si spiega, di concerto con Arpat e Consorzio Lamma, sono in corso i lavori tecnici di ultimazione degli scenari emissivi sulla base dell’Inventario Regionale sulle Sorgenti di Emissione, che consentiranno il successivo sviluppo degli scenari modellistici al fine di stimare il rispetto dei livelli di qualità dell’aria.

“In questi anni - prosegue Monni - abbiamo lavorato con forza con il Ministero per avere più risorse e i 25 milioni di euro che abbiamo assegnato ai Comuni condannati dalla Corte di Giustizia europea, sia per il Pm10 sia per l’No2, testimoniano limpidamente questo forte impegno. A Firenze, come emerso dai monitoraggi Arpat, i dati sul biossido di azoto sono migliorati grazie all’impegno di cittadini e imprese. Adesso il Comune sta articolando i bandi per mettere a terra risorse pari a 10 milioni per la mobilità sostenibile, in favore proprio di cittadini e imprese". 

Nei prossimi mesi infatti, recita una nota della Regione, proseguiranno ulteriori incentivi al Tpl, all’utilizzo delle biciclette e al ricambio dei mezzi, con il nuovo bando che dopo solo due mesi registra numeri molto positivi avendo già allocato il 25% delle risorse.

“Anche sulla Piana Lucchese - prosegue Monni - abbiamo fortemente rafforzato il nostro impegno, che parte dalla necessità di contrastare la fonte emissiva più inquinante rappresentata proprio dai camini domestici. Sono già usciti i bandi per l’efficientamento dei camini e confidiamo nel supporto dei Comuni nel diffondere questa opportunità di incentivo”.

Si tratta, nello specifico, di contributi a favore di cittadini residenti nei comuni Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano alla trasformazione/sostituzione di generatori di calore inquinanti. Il bando rimarrà aperto fino 03/05/2024.

“Tra pochi giorni, il prossimo 15 Febbraio, uscirà invece una nuova importante misura: si tratta di un bando da 6 milioni di euro per installare pompe di calore e pannelli fotovoltaici a fronte della chiusura certificata del camino domestico. Una misura - spiega Monni - che migliora l’aria che respiriamo, aumenta la qualità dell’abitare e sostiene il nostro percorso di transizione energetica".

Il bando “Casa a zero emissioni” promosso dalla Regione Toscana sarà sempre rivolto ai cittadini residenti nei comuni Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano. Le risorse messe a bando copriranno sia le spese di dismissione di caminetti pre-esistenti sia l’installazione di impianto a pompa di calore ad alta efficienza, anche con sistema ibrido, a cui potrà essere abbinato anche impianto fotovoltaico nonché sistemi di accumulo.

“Sappiamo però che tutte queste misure di incentivo sono efficaci se vengono accompagnate da divieti, che inevitabilemente rappresentano un momento di tensione nel rapporto con la cittadinanza. Ma, come dicevo, sono certa che potremo contare sul lavoro deciso dei Comuni anche in termini di controllo - conclude l'assessora regionale - perché migliorare la qualità dell’aria significa migliorare la qualità della vita delle nostre comunità e ognuno deve fare la sua parte”.


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