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Attualità venerdì 13 giugno 2025 ore 07:59

La legalità si impara anche in classe

suvignano
Un'iniziativa nella Tenuta di Suvignano (Foto d'archivio)

Dalla giunta regionale toscana arrivano finanziamenti per iniziative e progetti per portare nelle scuole impegno sociale e cittadinanza attiva



TOSCANA — In Toscana la legalità si impara anche in classe: con una delibera presentata in giunta regionale dall’assessore alla cultura della legalità, Stefano Ciuoffo, ecco che arriva un bando, promosso nell'ambito del progetto Giovanisì, che prevede l’erogazione di contributi per un totale di 120mila euro destinati a finanziare iniziative e progetti sui temi della legalità, dell’impegno sociale, della cittadinanza attiva, rivolti alle studentesse e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Toscana, con attività da realizzarsi dal primo Settembre 2025 al 31 Agosto 2026.

“Siamo convinti – affermano il presidente Eugenio Giani e l’assessore Stefano Ciuoffo – che i giovani siano l’architrave di una società che si fonda sui diritti e sul rispetto della legalità. E’ per questo che abbiamo ritenuto importante riproporre anche nel prossimo anno scolastico questa iniziativa che punta a sollecitare docenti e studenti a lavorare, inventare e approfondire le conoscenze su queste tematiche". 

"Il nostro obiettivo - sottolineano - è far si che si sviluppi e si radichi sempre più una coscienza civile democratica, che si accompagni alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti che le forze dell’ordine e la magistratura conducono”.

L’invito che il presidente e l’assessore rivolgono è anche quello a “favorire la partecipazione degli studenti e dei giovani ai campi antimafia organizzati in Italia e in Toscana nei beni confiscati alla criminalità organizzata”.

Da questo punto di vista la Regione gestisce, attraverso l’Ente Terre regionali toscane uno dei beni più vasti e importanti tra quelli sequestrati alla criminalità mafiosa e acquisiti dalle istituzioni: la Tenuta di Suvignano, nelle campagne senesi, che è stata trasformata in un centro di accoglienza, educazione e diffusione delle buone pratiche democratiche, oltre che di documentazione e riflessione sul contrasto alle attività criminose.


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