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Attualità lunedì 20 ottobre 2025 ore 18:10
Nei carrelli della spesa più di 500 euro al mese

L'analisi di Coldiretti: la spesa alimentare cresce ma in Toscana resta sotto la media. Sul cibo il 19% della disponibilità economica delle famiglie
TOSCANA — 519 euro. E' quanto hanno speso in media al mese le famiglie toscane nel 2024 per fare la spesa. Un budget più alto rispetto ai 505 euro dell'anno precedente ma comunque al di sotto della media nazionale, che si attesta sui 532 euro e che posiziona la regione al 16esimo posto in Italia per spesa alimentare.
E' quanto emerge da una analisi elaborata da Coldiretti sulla base dei dati dell’Istat sulle abitudini di spesa delle famiglie. Conti alla mano, apparecchiare la tavola costa sempre di più alle famiglie toscane ma meno rispetto a molte altre regioni d'Italia, nonostante un aumento del 3 per cento rispetto al 2023.
Secondo l'analisi di Coldiretti, le famiglie toscane investono il 19% delle loro disponibilità economica sul cibo a fronte di una spesa media mensile di 3160 euro dove la voce più grossa è rappresentata dai costi per l’abitazione (1237 euro). L’alimentazione è al secondo posto tra le priorità di spesa con l’87% dei cittadini che preferiscono, quando possibile, acquistare generi alimentari del proprio territorio.
Il 2024 è stato un anno segnato dal sali-scendi dell’inflazione che ha colpito senza esclusione di quartiere un po’ tutti i beni, alimentari e non. Ed il 2025, almeno fino a qui, non è incoraggiante con l’indice dei prezzi dei beni alimentari a settembre che ha raggiunto il 3,7%.
"L’inflazione, il cui andamento è legato ad un insieme di fattori, nazionali ed internazionali, ha fatto lievitare costantemente i prezzi dei beni di prima necessità ma solo in una direzione - analizza la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani –Prendiamo il caso del burro: in quattro anni è quasi raddoppiato, raggiungendo i 10 euro al chilo, lo stesso vale per il latte, 2,12 euro al litro con un balzo del 25%. L’altro caso è quello della pasta, 2,03 euro al chilo, quando agli agricoltori sono riconosciuti appena 28 centesimi a fronte dei 30 centesimi dei costi di produzione".
"E’ urgente - aggiunge Cesani- ridistribuire il valore delle filiere agroalimentari, sempre più strategiche, in un momento della nostra storia in cui il cibo rischia di diventare un’arma nelle mani di pochi”.
Ampia forbice della spesa alimentare: tra la prima regione, la Campania (635 euro) e l’ultima, la Sardegna (390 euro), mettere insieme il pranzo con la cena costa 235 euro di più ogni mese. Ai primi cinque posti della classifica elaborata da Coldiretti ci sono quattro regioni del Sud – Sicilia (599 euro), Calabria (585 euro), Basilicata (569 euro) e Molise (565 euro). Al sesto posto troviamo il Lazio (549 euro), poi la provincia autonoma di Bolzano (551 euro), Abruzzo (543 euro), Friuli Venezia Giulia (536 euro) e Piemonte (534 euro) al nono posto. Al di sotto della media nazionale si posizionano Umbria (531 euro), Valle d’Aosta (531 euro), Veneto (531 euro), Marche (523 euro), Emilia Romagna (524 euro), Trentino Aldo Adige (522 euro). La Toscana, come anticipato, occupa la sedicesimo piazza davanti a Lombardia (504 euro), Liguria (480 euro), Puglia (455 euro) e Sardegna (390 euro).
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