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Attualità lunedì 25 settembre 2023 ore 10:55

Annata difficile per l'olio toscano, produzione in frenata

Le stime degli esperti prevedono un calo del 20 - 25 per cento. Salva comunque la qualità dell'extravergine che resta eccellente



TOSCANA — Questa del 2023 è una campagna olivicola complicata ed incerta fino all’ultimo per l’olio extravergine toscano. Le piogge di Maggio hanno bloccato l’impollinazione. E così sui rami sono cresciute meno olive. La siccità e gli eventi estremi con numerose grandinate hanno fatto il resto. 

Ad illustrare una prima previsione è il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Toscano IGP che si attende una flessione del 20% - 25% della produzione a fronte di parametri qualitativi molto alti per il più pregiato ed esportato EVO a denominazione d’Italia. La produzione di olio certificato si era attestata lo scorso anno intorno a 27mila quintali. E’ una stima migliore rispetto a quella dello scenario europeo e di molti dei principali competitor come la Spagna, Tunisia e Grecia dove la flessione è molto più marcata e destinata quindi ad avere ripercussioni sui prezzi su larga scala.

“E’ una stagione tra luci ed ombre. Gli ingredienti per una campagna olivicola molto generosa c’erano tutti. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Consorzio Tutela dell’Olio Extravergine Toscano IGP - L’ottima fioritura di Aprile aveva creato le condizioni giuste salvo poi scontrarsi con le piogge abbondanti ed insistenti di Maggio e Giugno che se da un lato hanno ricaricato le riserve idriche dei terreni, dall’altro non hanno agevolato una impollinazione anemofila omogenea e capillare con il passaggio da fiore e frutto che è stato in molte aree anche molto deficitario. Poi è arrivato il caldo torrido e persistente di Luglio ed Agosto che ha provocato ulteriore stress alle piante che hanno iniziato a scartare le olive che non riuscivano a portare a maturazione.  Chi ha potuto irrigare è riuscito a recuperare quote di produzione, per tutti gli altri è stato molto più complicato”.

La chiave per il futuro e la “sopravvivenza” dell’olivicoltura toscana è rappresentata dalla disponibilità di acqua per irrigare gli olivi da raccogliere attraverso invasi o tramite il riutilizzo di acque reflue (o bianche) così come nell’integrazione delle nuove tecniche agronomiche e di agricoltura di precisione. Non solo, tra le frontiere da esplorare ci sono anche quelle offerte dall’intelligenza artificiale che possono accelerare i processi di selezione dei genotipi più adatti ad ambienti e condizioni climatiche diverse, queste le soluzioni che avanza il Consorzio di Tutela dell’extravergine Toscano IGP. 


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