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Attualità giovedì 07 marzo 2024 ore 14:00

Sanitari nel mirino, 142 aggressioni in tre mesi in una sola Asl

medici e infermieri in ospedale

Il dato è relativo alle province di Firenze, Prato e Pistoia, punta di un iceberg che preoccupa l'ordine dei medici: "Numeri largamente sottostimati"



FIRENZE — Sono 142 le aggressioni a medici, infermieri o personale amministrativo della sanità registrate fra Luglio e Settembre 2023 nella sola Asl Toscana Centro: il dato giunge dal presidente dell'ordine dei medici di Firenze Pietro Dattolo che esprime preoccupazione per un dato ritenuto "largamente sottostimato".

L'intervento di Dattolo arriva a seguito dell'aggressione ai danni di volontari di 118 della Misericordia di Fiesole durante una missione di soccorso, ultima di una serie: C’è un problema di tipo culturale: i medici, gli infermieri e le altre figure professionali della sanità subiscono regolarmente violenze fisiche o verbali. Nuove leggi? Non ne abbiamo bisogno. Dobbiamo rispettare e far rispettare quelle vigenti", sono le parole del medico.

“Secondo i dati dell’Asl Toscana Centro – dice Dattolo - da luglio a settembre 2023 sono stati vittime di violenza 142 operatori della sanità tra medici, infermieri e amministrativi. Io temo che questi numeri siano largamente sottostimati: c’è una sorta di assuefazione al fenomeno, purtroppo molti colleghi non denunciano nemmeno più e questo è un errore”.

“Contro le aggressioni negli ospedali - afferma – un deterrente forte sono i posti di polizia, ma purtroppo non tutte le strutture ne sono dotate. I medici e tutti gli operatori della sanità hanno il diritto di essere tutelati e lo stesso diritto ce l’hanno i tanti pazienti che aspettano di essere visitati senza dare in escandescenze e si relazionano in modo civile con noi”.

“Il problema di fondo – conclude - è che nell’immaginario di alcuni pazienti i medici vengono confusi con la malattia e il diritto alla cura è vissuto come diritto alla guarigione. Serve un nuovo “patto” tra istituzioni, mondo della sanità e cittadini per sensibilizzare giovani e anche meno giovani al rispetto dei ruoli".


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