Attualità domenica 15 ottobre 2023 ore 19:20
La siccità peggiora la qualità delle acque toscane
L'analisi Arpat sulle acque sotterranee evidenzia una scarsa salute dove la quantità idrica è diminuita e nelle zone più abitate dall'uomo
TOSCANA — La siccità ha peggiorato la salute delle acque sotterranee toscane, la cui qualità diminuisce anche nelle aree più abitate dall'uomo: non sono che alcuni dei dati anticipati da Arpat e contenuti diffusamente nell'Annuario dei dati ambientali della Toscana 2023, che sarà presentato a giorni nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze, la sede della presidenza della giunta regionale.
I dati nell'annuario sono relativi al 2022, anno critico quanto a precipitazioni e in cui l'allarme siccità si è fatto sentire con ripercussioni evidenti sui corpi idrici superficiali. Ma anche là dove non occhio non vede il cuore invece duole. Agli abbassamenti di falda, infatti, si è accompagnato uno stato delle acque sotterranee Scarso nel 23% dei 49 corpi idrici monitorati da Arpat.
"La situazione è dovuta a pressioni di tipo quantitativo, recentemente accentuate da crisi idriche legate ai cambiamenti climatici, con incrementi, oltre i normali valori di fondo naturale, di parametri come il ferro, la conduttività, il sodio, il manganese e il cloruro", spiegano proprio gli esperti dell'agenzia.
Questo in generale, poi però c'è l'essere umano con le sue attività a metterci del suo: "Evidenti risultano, in alcuni territori regionali, le pressioni dovute alle attività industriali, come nel caso del corpo idrico pratese compromesso per gli organoalogenati, mentre le pressioni agricole diffuse impattano il terrazzo di San Vincenzo. Non meno importanti le pressioni antropiche civili, che determinano un impatto da triclorometano, cui si aggiungono i nitrati, nel corpo idrico pratese".
Ma c'è del Buono e per fortuna questa valutazione riguarda la maggior parte delle acque sotterranee toscane. Lo stato Buono (scarso localmente) riguarda il 57% dei corpi idrici monitorati nel 2022 e, alle sostanze sopra elencate, si aggiungono occorrenze di piombo, cloruro di vinile e nichel.
Lo stato Buono con fondo naturale rappresenta una realtà diffusa in Toscana, terra ricca di emergenze geochimiche, come sorgenti termali e giacimenti minerari, questo stato, nel 2022, è risultato contenuto (percentuale del 2%), con un unico corpo idrico dove è stato rinvenuto il cromo esavalente in concentrazioni molto basse.
Lo stato Buono, esente da contaminazione antropica e generale buona qualità delle acque, riguarda il restante 18%, pari a 9 corpi idrici.
Nei complessi idrogeologici
Per quanto riguarda, invece, le acque sotterranee nei complessi idrogeologici presenti in Toscana, lo stato Scarso riguarda il 40% delle 219 stazioni analizzate nel 2022 e si concentra in maggioranza nelle depressioni quaternarie ed alluvioni intravallive, corrispondenti alle aree maggiormente antropizzate della nostra regione.
Lo stato Buono con fondo naturale, che comunque eccede i valori soglia di classificazione, rappresenta il 18% delle stazioni, situazione nota e dovuta alla presenza in Toscana di emergenze geochimiche come sorgenti termali e giacimenti minerari.
Lo stato Buono, esente da contaminazione antropica e con generale buona qualità delle acque, comprende il restante 42%, in prevalenza rappresentato nelle arenarie, vulcaniti e carbonati, ovvero nelle formazioni rocciose presenti nell’Appenino e sul monte Amiata.
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