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Attualità sabato 01 giugno 2024 ore 14:00
Toscani ipertesi, in 653mila con la pressione alta
L'Agenzia regionale di sanità ha aggiornato il portale sulle patologie croniche in Toscana. Numeri sostanzialmente stabili anche durante la pandemia
TOSCANA — Sono circa 653mila i toscani che convivono con l'ipertensione, malati cronici in terapia per la pressione arteriosa alta che è una delle patologie monitorate dall'Agenzia regionale di sanità nell'ultimo aggiornamento sulla gestione delle malattie croniche in Toscana nel 2023.
L'ipertensione si conferma la patologia cronica più diffusa, seguita dalla dislipidemia (la quantità elevata di grassi nel sangue) che affligge 301mila toscani circa e dal diabete di cui soffrono 253mila toscani circa. Le tre malattie croniche sono in testa per diffusione tra quelle monitorate dall'Ars, complice la minore letalità che le contraddistingue rispetto ad altre con incidenza simile.
Non solo: "Si tratta di patologie con un’aspettativa di vita alla diagnosi migliore rispetto ad altre che invece tendono a presentarsi in vecchiaia o hanno rischi maggiori per la salute della persona".
Non solo ipertensione
Ipertensione, grassi nel sangue, diabete ma non solo, anche se lo scarto rispetto alle altre è davvero importante. Se al quarto posto per diffusione la fibrillazione atriale riguarda 85mila pazienti circa, lo scompenso affligge 78mila toscani.
Malattie reumatiche ed ictus sono cronicità per 64mila pazienti ciascuna, poi ecco l'infarto miocardico acuto (Ima) con 63mila malati cronici.
Ecco nel grafico qui di seguito da cosa sono affetti i malati cronici in Toscana:
Prima e dopo il Covid
I dati aggiornati dall'Ars mostrano una sostanziale stabilità dell'andamento delle malattie croniche anche duranti gli anni più acuti della pandemia da Covid-19.
Il Sars-Cov-2 sembra dunque non avere inciso sulle prevalenze, ma anche sull'adesione alle terapie prescritte.
Tra i fattori che hanno assicurato continuità di cura figura, secondo gli studiosi, l'introduzione della ricetta elettronica: "L’adesione alle terapie prosegue il proprio trend in aumento, mai arrestatosi anche nelle fasi acute della pandemia, grazie alla ricetta dematerializzata", recita il rapporto Ars.
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