Attualità venerdì 24 ottobre 2025 ore 15:53
Una stagione d'oro per le castagne toscane

Tante, belle e buone le castagne nei boschi toscani. Clima favorevole e le giuste quantità di piogge portano ad un incremento del 40% del raccolto
TOSCANA — Tante, belle e sane, così come non se ne vedevano da ormai tanti anni. Quella che si è appena aperta è una stagione d'oro per le castagne toscane, dal Mugello alla Lunigiana, dalla montagna aretina a quella amiatina e pistoiese, dalla Garfagnana all’Alta Versilia. A dirlo è Coldiretti che, sulla base dell’analisi dell’Associazione Nazionale Città del Castagno, la una prima stima sui raccolti
Clima favorevole e le giuste quantità di piogge nel momento più opportuno della maturazione dei ricci, porteranno ad un incremento del 40% del raccolto un po’ in tutta la regione.
Lo sbuffare dei camini degli antichi seccatoi, tanti quelli riattivati negli ultimi anni dalle nuove generazioni di castanicoltori, segnano il risveglio di una filiera ancora oggi vitale per molte comunità rurali e una fonte di reddito indispensabile per gli agricoltori in territori dove non tutte le colture sono possibili.
“C’è un ritorno potente alla castanicoltura. Tanti giovani e tante imprenditrici sono tornati nei boschi per recuperare e valorizzare i castagneti, molti dei quali abbandonati, trasformando quella che era una coltura legata alla sopravvivenza delle popolazioni in un volano economico turistico, enogastronomico e sociale. – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – La multifunzionalità, voluta da Coldiretti, è lo strumento che ha permesso di dare una lettura moderna al nostro settore permettendo anche alla castanicoltura di andare oltre la sola produzione e la trasformazione in farina e prodotti alimentari derivati permettendo ad aziende agricole ed agriturismi di esplorare nuove opportunità soprattutto in ambito turistico e didattico. Esperienze sempre più ricercare dai turisti e dalle famiglie: un modo diverso e al passo con i tempi per vivere il bosco, apprezzare i suoi frutti e sostenere le aree interne”.
Il clima favorevole
La stagione molto positiva è stata favorita dalle piogge generose di agosto che, come per l’esplosione dei funghi, è stata molto utile alla fruttificazione dei castagni. La conferma arriva dall’associazione Città del Castagno nella sua analisi che parla di una “grande fioritura dei castagni in primavera seguita da una buona allegagione che ha permesso la formazione di tanti ricci”. “Condizioni ben diverse dalla siccità estiva del 2024 che aveva favorito, al contrario, la caduta a terra dei frutti con conseguente riduzione delle quantità. Sia per le castagne che per marroni si prevede dunque una buona produzione, scarsità di bacato e attualmente mancanza di marciume gessato (Gnomoniopsis castanea)”.
Le castagne toscane Dop e Igp
La Toscana può sfoggiare ben cinque produzioni a denominazione di origine: tre per le castagne (il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop e la Castagna del Monte Amiata Igp) e due delle tre attuali denominazioni presenti in Italia per la farina (farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di Castagne della Lunigiana Dop) per cui si prevede una buona produzione.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI












