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Attualità giovedì 16 giugno 2022 ore 19:35

Troppo caldo, la siccità aggredisce la Toscana

Ad alto rischio le colture di girasole, mais, grano, olivi, ortaggi e frutta. Portata dell'Arno ridotta del 70%, ecco tutti i fiumi in crisi idrica



TOSCANA — A Giugno caldo come in Agosto e con poche, scarse piogge: Coldiretti Toscana lancia un sos siccità per il rischio reale di una significativa riduzione anche nella nostra regione non solo delle produzioni di campo come il girasole, il mais, il grano e gli altri cereali ma anche per quelle di olivi, ortaggi e frutta che si stacca prematuramente dalle piante per effetto dello stress idrico.

In base ai dati diffusi da Coldiretti Toscana,  riportati dal Servizio Idrogeologico della Regione Toscana e dell’ANBI, quest'anno le precipitazioni sul territorio regionale sono state dal 50 al 70% in meno rispetto alla media storica e l’arrivo dell'anticiclone Scipione dopo un mese di Maggio risultato il secondo più caldo di sempre, con una temperatura di 1,83 gradi superiore alla media climatica dal 1800 ad oggi, ha aggravato ulteriormente la situazione: un corso d’acqua toscano su due sta registrando portate inferiori alla media del periodo. 

L'allarme siccità è iniziato nel nord Italia e ormai la situazione è precipitata al punto tale che le Regioni hanno chiesto un intervento del governo affinchè ordini ai territori con laghi e montagne di far prevalere l'utilizzo umano e a scopo agricolo dell'acqua rispetto alla produzione di energia.

In Toscana le situazioni più critiche con valori di siccità severa si registrano principalmente per i bacini del Magra e del Serchio, con una portata più che dimezzata rispetto alla scorsa settimana, e nei bacini di Cecina, Cornia, Bruna, Pecora e parte dell'Ombrone. Analizzando ancora le portate per bacini, è proprio l'Arno quello con i volumi diffusamente minori, sia in termini percentuali rispetto al mese di aprile (-70% circa), sia in termini statistici, in quanto quasi tutte le sezioni si posizionano al di sotto del 25mo percentile (portata media più bassa del normale) secondo il Servizio Idrogeologico della Regione Toscana.

 Portate inferiori alla media si registravano già a maggio sempre per l'Arno e per l’Ambra a il Bucine, il Serchio a Ripafratta a San Giuliano Terme, il Serchio a Monte S.Quirico, la Sieve a Fornacina a Rufina, l'Elsa a Castelfiorentino, l'Ombrone, il Cecina a Ponte di Monterufoli.

Coldiretti ha sottolineato che la riduzione delle produzioni agricole in un momento di gravi difficoltà di approvvigionamento di cereali  dall'estero per la guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina sta provocando anche forti rincari dei prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio un  +7,1%

Come se non bastasse, l'impennata delle temperature sta favorendo il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti che possono provocare. Ultimo ma non meno grave effetto collaterale: l'aumento del rischio incendi, con la Regione Toscana che ha anticipato al'11 giuno l'inizio del divieto di abbruciamenti su tutto il territorio.

“Manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a repentaglio le produzioni in buona parte della regione, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Per salvare le coltivazioni, laddove è possibile, si sta ricorrendo all’irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti - ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi - Senza un sistema di irrigazione consortile diffuso ed organizzato, che oggi copre appena il 9% dei campi coltivati, ed una intelligente distribuzione di invasi ad impatto zero la nostra agricoltura è destinata a perdere competitività. Dobbiamo essere pronti alle sfide che i cambiamenti climatici ci imporranno evitando sprechi, recuperando tutta l’acqua piovana possibile e applicando con rigore le tecniche dell’agricoltura di precisione per salvaguardare le falde”.

Per risparmiare acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. In questo senso la Regione Toscana si è già mossa destinando 1,2 milioni di euro per un fondo di rotazione finalizzato anche alla progettazione di opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica nell'ambito del Bilancio 2022 della Regione Toscana sostenuto da Coldiretti. 

“In questo scenario di profonda crisi idrica – conclude il presidente Filippi - è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la produzione di cibo”.


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