Cresce il turismo in Toscana

I dati emergono dal rapporto Irpet: L'anno scorso presenze in aumento di quasi il 9% e 52 milioni di pernottamenti

TOSCANA — Forte di una crescita di presenze dello 8,8 per cento nel 2023 con 52 milioni di pernottamenti, il turismo in Toscana è pronto a superare i livelli pre-Covid. A dimostrarlo sono i dati relativi all'anno in corso, che parlano di una crescita che supera del 3 per cento quelli del 2019.

E' quanto emerge dal rapporto Irpet sulla congiuntura 2023/2024 del settore presentato questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati.

In linea con i dati nazionali, nel 2023 la Toscana ha assistito al completo recupero dei livelli di presenze turistiche precedenti la pandemia. E i primi 5 mesi del 2024,con il +3,1% di variazione tendenziale sul 2019, lasciano ben sperare per il definitivo superamento dei dati prepandemici.

In base a quanto emerge dal rapporto Irpet, a spingere il turismo in toscana, sia nel 2023 che nel 2024, sono i flussi internazionali. L'anno scorso, ad esempio, si è registrato un aumento del 17,6% rispetto al 2022 (il +3,5% sul 2019). Ma anche i primi mesi del 2024 non sono stati da meno, con un +12,6% rispetto all’anno scorso e la componente extra-europea non nord-americana a fare da protagonista con il +25,4%. Buoni segnali arrivano però anche dalla componente nord-americana (+7,4%) ed europea (+10,4%). Mentre rispetto al 2019, sono proprio queste ultime a caratterizzare la crescita, rispettivamente con un +20,2% e +31,5%.

Le difficoltà nell’anno in corso, in base a quanto emerge dal rapporto, riguardano invece i flussi interni e quelli esteri più lontani dal punto di vista geo-politico e culturale. Nel primo caso ad influire sull'andamento delle presenze sarebbe l’aumento del costo della vita e dell’inflazione, che porterebbero ad una debolezza strutturale della domanda domestica (sul 2019, -14,5% gli italiani non toscani e -11,3% i toscani). Domanda in calo anche rispetto al 2023, con l'8,9% di italiani in meno dalle altre regioni e il 12,8% dei toscani in meno.

Per quanto riguarda i flussi turistici dall'Asia il rapporto evidenzia la difficoltà a recuperare i livelli prepandemici, registrando un -20,3%.

Riguardo alle mete, nei primi 5 mesi del 2024, le città d’arte riscontrano la variazione tendenziale sul 2023 più vivace (+5,2%), pur restando le destinazioni più lontane (Firenze su tutte) dal recupero dei livelli del 2019 (-7,8%). Rispetto allo scorso anno, crescono le aree balneari (+3,1%) e le aree montane (+1,9%), mentre preoccupa la tendenza negativa di quelle collinari (-2,2%), molto influenzata dalla debolezza della domanda interna.

Sul fronte delle strutture ricettive, nel 2023 aumentano in particolare le presenze in quelle extra-alberghiere. Solo gli alberghi a 4 e 5 stelle realizzano nel 2023 aumenti cospicui di presenze (rispettivamente + 14,8% e + 12,5% sul 2022). A crescere di più sono le nuove tipologie ricettive come le locazioni turistiche imprenditoriali (+29,1%) e non imprenditoriali (+23,1%), gli ostelli (+27,7%), i B&B imprenditoriali (+22,3%) e non imprenditoriali (+12,2%), gli alberghi diffusi (+42,1%). Bene fanno anche le strutture legate al turismo slow e all’aria aperta. Gli agriturismo realizzano nel 2023 un +3% sul 2022 che li porta a superare del +17% (+750 mila) le presenze del 2019, mentre i villaggi turistici crescono molto poco sul 2022 (+1,5% nel 2023) ma registrano ormai anch’essi un +17,2% di presenze sul 2019.

Il 2023 segna inoltre la chiusura del gap sul 2019 rispetto al mercato del lavoro turistico, che diventa anche meno precario. Il peso dei contratti strutturati passa dal 56% del triennio precedente il Covid-19 al 73% nel quadriennio 2020- 23, in particolare tra gli under 30 anni. La dinamica degli addetti conferma come il comparto turistico abbia rappresentato, anche negli anni del Covid 2019-2023, un fattore di allargamento dell’occupazione in Toscana con quasi 13 mila addetti in più creati, pari a circa l’11% del totale dei settori produttivi.

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