Ucraina, Toscana a marcia di pace Perugia-Assisi

La Toscana partecipa alla edizione straordinaria della marcia della pace per fermare la guerra in Ucraina. Partenza a Perugia ed arrivo ad Assisi

ASSISI — La Regione Toscana partecipa all’edizione straordinaria della Marcia della pace e fraternità Perugia-Assisi di domenica 24 Aprile. La giunta regionale è rappresentata dall’assessora alla promozione dei diritti umani, Alessandra Nardini.

Appuntamento ai Giardini del frontone a Perugia, partenza alle 9 e arrivo ad Assisi attorno alle 14. La Marcia porta un appello a fermare la guerra in Ucraina. La manifestazione è stata trasmessa in diretta dagli organizzatori sui social della Marcia PerugiAssisi.

Il messaggio di Papa Francesco durante il Regina Coeli in Piazza San Pietro “Saluto e ringrazio i partecipanti alla marcia straordinaria Perugia Assisi per la pace e la fraternità che si svolge oggi, come pure quanti vi hanno aderito dando vita ad analoghe manifestazioni in altre città d’Italia”.

Nel 2021 la Marcia della Pace Perugia-Assisi aveva compiuto 60 anni: una lunga storia di impegno per la pace e i diritti umani, con cittadini di tutte le età e più generazioni.

“La Toscana, oggi da Assisi, torna a chiedere che tacciano le armi e si dia voce alla pace - così ha detto l’assessora alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini - Mai avremmo pensato di tornare a vedere una guerra alle porte dell'Europa. Il momento che stiamo vivendo è drammatico e quindi oggi è giusto e doveroso essere qui con tante amministratrici e tanti amministratori, cittadine e cittadini, anche giovanissimi, per un appuntamento che, in questa edizione, assume un valore ancora più importante. Fin da subito la Toscana ha dimostrato la sua solidarietà al popolo ucraino aggredito, e voglio ancora una volta ringraziare tutti coloro che si sono prontamente attivati per gli aiuti e per l'accoglienza. L’Europa sia unita e protagonista nella costruzione della pace, attraverso la diplomazia. L'Unione Europea faccia tutto il possibile per giungere alla fine di una guerra che, come ogni conflitto armato, fa pagare le sue tragiche conseguenze innanzitutto alle persone più deboli”.

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