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Lavoro lunedì 20 novembre 2017 ore 14:50

Le Rsu Aferpi tornano a scrivere, ora a Calenda

Dopo la lettere indirizzata a Issad Rebrab, le Rsu Aferpi e Piombino Logistics sono andate a Roma per consegnare una lettera al ministro Calenda



PIOMBINO — In vista del nuovo incontro al Ministero dello sviluppo economica tra Carlo Calenda e i rappresentanti di Aferpi, le Rsu Aferpi e Piombino Logistics hanno deciso di tornare a Roma per consegnare una nuova lettera.

Una era stata consegnata all'imprenditore algerino Issad Rebrab in occasione dell'assemblea dei soci Aferpi (leggi l'articolo correlato), questa invece arriverà direttamente tra le mani del ministro. Ne riportiamo il contenuto integrale.

"Egredio ministro dotto. Carlo Calenda, 
ci permettiamo di consegnarle questa lettera in quanto rappresentanti dei lavoratori di Aferpi e Piombino Logistics per esprimere il nostro disagio di fronte ad una vicenda che riteniamo al suo epilogo. 

La scorsa settimana abbiamo assistito all'ennesima mancanza di rispetto che Rebrab presidente di Cevital e tutto il consiglio di amministrazione di Aferpi hanno avuto nei confronti di un territorio che li ha accolti dignitosamente 3 anni fa, facendo anche rinunce economiche pur di agganciare un futuro industriale a Piombino.

La nuova ennesima versione di un piano industriale senza soldi, un rilancio scomposto e visionario dove le tonnellate di acciaio aumentano a dismisura con l'intenzione di alzare la proposta in un contenzioso legale, ma soprattutto quello di chiedere di nuovo la fiducia ad un territorio che lui ha devastato e portato alla misera, fa sì che questa Rsu le chieda da subito di prendere atto e di mettere fine a questa grottesca vicenda dettata da un imprenditore dello zucchero che da grande voleva fare il siderurgico e che si è rivelato uno speculatore finanziario. Quello che lei ha in questo momento davanti è un soggetto che ha finito ogni tipo di credibilità di fronte a Piombino e, crediamo anche, di fronte a tutto il Paese Italia.

Per questo siamo qui a chiederle di rimediare all'errore che 3 anni fa è stato fatto scegliendo Cevital come strumento di rilancio della siderurgia piombinese e italiana in quanto sito unico nella produzione di rotaie. 

La invitiamo a concludere definitamente il percorso iniziato il 10 Aprile scorso passato attraverso la firma dell'addendum, a chiudere oggi definitivamente l'era Cevital e a utilizzare tutti gli strumenti necessari per estrometterlo da questo territorio in quanto è certificato il fallimento di Rebrab.

Le chiediamo inoltre di accelerare i contatti con i soggetti siderurgici che si sono interessati a Piombino in questo ultimo periodo. Le chiediamo che il Governo non dimentichi che siamo in un'area di crisi complessa, che intervenga nella transizione, attraverso tutti gli strumenti normativi, eventualmente anche di natura straordinaria, per garantire la copertura sociale dei lavoratori e per rilanciare rapidamente la siderurgia a Piombino che sarebbe condannata se dopo tre anni di immobilismo Cevital dovesse anche attendere i tempi lunghi della burocrazia e giurisprudenza italiana.

Si attivi da subito affinché si possa tornare a far ripartire i tre treni di laminazione che ci permettano di non perdere definitivamente quel poco mercato che è rimasto. 

La ringraziamo dell'attenzione ripostaci, e ci auguriamo che stasera sia definitivamente conclusa l'era Cevital avviando un percorso nuovo di un concreto rilancio di un settore strategico per il Paese quale è la siderurgia"


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