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Cronaca venerdì 25 marzo 2016 ore 09:03

E' senza reddito, gli confiscano case e auto

Gli affari di un pregiudicato di origine campana da anni residente a Piombino sono al centro di un'indagine delle Fiamme Gialle



PIOMBINO — La Guardia di Finanza labronica questa mattina ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro e confisca di beni e immobili riconducibili a un pregiudcato di origine campana da lungo tempo a Piombino insieme alla sua famiglia.

Segnalati all'Autorità Giudiziaria e sequestrati beni intestati al coniuge e ai figli ma riconducibili a lui; in particolare un immobile in centro città di circa 140 mq, compresa la cantina, un’attività commerciale in Piombino, due autovetture, tre ciclomotori e il saldo attivo del conto corrente utilizzato per la gestione dell’attività commerciale. 

Questo è il primo atto dell'attività investigativa condotta dalla compagnia di Piombino d'intesa con il comando di Polizia locale. 

L’attività investigativa e di analisi ha consentito di ricostruire la storia criminale dell'individuo, che ha origine negli anni ‘80/’90, quando si rileva la sua vicinanza ad uno dei clan camorristici operanti nei comuni dell’hinterland napoletano, dedito soprattutto allo spaccio di droga e alle estorsioni. L'uomo è stato più volte tratto in arresto, indagato in svariati procedimenti, nonché già sottoposto, nel 1993, alla misura della sorveglianza speciale per la durata di due anni.

Dagli accertamenti esperiti è emerso che il soggetto e il proprio nucleo familiare non hanno mai dichiarato redditi sufficienti a giustificare l’acquisto dei beni mobili ed immobili posseduti né, tantomeno, sono stati in grado di giustificare la percezione delle somme utilizzate per il sostentamento della famiglia. Le indagini non escluderebbero il coinvolgimento nel traffico di sostanze stupefacenti.

Un'operazione questa che va avanti dal secondo semestre del 2015 e che ora ha raggiunto gli elementi necessari per il quadro completo della situazione e formalizzare la segnalazione e il sequestro dei beni, affidati ad un amministratore giudiziario e dandone formale avviso all’Agenzia nazionale dei beni confiscati.


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