Attualità giovedì 04 agosto 2016 ore 18:38
Aferpi, la delusione alle porte del Mise

Il piano iniziale non c'è più, questa è la sensazione dei lavoratori fuori al Mise. Il problema resta sempre la mancanza di risorse
PIOMBINO — Fuori al Ministero dello Sviluppo Economico la situazione è incandescente. Aferpi non ha fornito risposte concrete, di cui invece avevano bisogno i sindacati e i lavoratori che si sono mossi dalla Val di Cornia per dare forza all'incontro.
L'atteso incontro al Mise del 4 agosto può dirsi concluso con un nulla di fatto, per quanto riguarda i quesiti su riassorbimento dei lavoratori, tempi e finanziamenti del piano, rimandando l'appuntamento a settembre.
"Dall'azienda una narrazione felice di un eterno presente che non affronta il nodo vero che rimane la natura finanziaria dell'operazione. - questo quanto hanno dichiarato le Rsu Aferpi-Lucchini-Piombino Logistics - Come Fim, Fiom, Uilm che continuano a credere nel progetto di far tornare a fondere acciaio a Piombino, abbiamo chiesto chiarezza rispetto allo stato dei finanziamenti sia sul circolante sia sul progetto complessivo della acciaieria, senza avere risposte chiare. - fanno sapere congiuntamente le sigle provinciali e nazionali - Vengono confermate le assunzioni di tutti i lavoratori entro il 6 novembre così come da accordo del 3 giungo 15. Così come rimane aperta tutta la questione del rapporto fra slittamento del cronoprogramma e esaurimento degli ammortizzatori sociali che scadano a giugno del 2019".
"Al momento non ci lasciano tranquilli le contingenti difficoltà del circolante ed i ritardi sull'attuazione di alcune attività del progetto", ha detto Guglielmo Gambardella, coordinatore del settore siderurgico della Uilm nazionale.
"Il tempo è scaduto. Un anno di ritardo e un piano industriale modificato da Aferpi in maniera unilaterale è inaccettabile. Ho alcune preoccupazioni sul futuro della acciaio a Piombino dovuto ad alcuni segnali concreti: il ritardo di Cevital nell'attuare il piano, la difficoltà di reperire capitali da parte della stessa e le criticità sollevate dal commissario Nardi nell'ultima relazione", ha dichiarato il sindaco Giuliano Parodi al nostro giornale durante la manifestazione al fianco dei lavoratori. A questo va ad aggiungersi la rimodulazione del piano.
"Gli accordi vanno rispettati e nn si devono più accettare rilanci al ribasso. I cittadini e gli operai di Piombino e non solo meritano maggior rispetto. - e ha concluso - Quello che mi preoccupa è che Rebrab non ha capitali e non ha garanzie sufficienti per farsi finanziare dalle banche".
Al Mise c'erano in rappresentanza del Comune di Piombino anche gli assessori Stefano Ferrini e Carla Maestrini che hanno chiesto all'azienda di fare tutto il possibile per chiarire le modalità di riassorbimento dei lavoratori entro novembre 2016. Questo sarà uno dei temi centrali da valutare nella riunione di settembre.
Seppur sia stato confermato il riassorbimento dei lavoratori entro novembre, infatti, bisogna chiarire se in avverrà in solidarietà o in cassa integrazione straordinaria. Mancano risposte su tempi e risorse. I vertici Aferpi presenti al Mise hanno ancora una volta riconfermato la volontà di portare avanti il progetto e l'appoggio di un advisor per reperire le risorse. Ora bisogna capire il come e il quando.
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