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Lavoro martedì 18 febbraio 2020 ore 16:18

Jsw, l'incontro al Mise non chiarisce i dubbi

Il sindaco Ferrari: “Niente di nuovo sotto il sole: serve un patto per Piombino”. Il presidente Rossi: "Il Governo deve metterci la faccia"



ROMA — Si è svolto nella mattina di martedì 18 Febbraio l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico per conoscere le intenzioni dei vertici Jsw Steel Italy per lo stabilimento siderurgico di Piombino alla luce della richiesta di proroga di 4 mesi per la presentazione del piano industriale. 

“Ci siamo seduti al tavolo del Mise aspettandoci delle risposte, invece Jsw ha ripetuto la storiella che racconta ormai dal luglio 2018. - ha commentato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari - L’azienda dice di voler investire ma non è chiaro quando e in che termini. Se davvero vogliamo che Piombino abbia un futuro, tutti i soggetti dovranno prendersi degli impegni seri e contribuire a redigere un nuovo accordo complessivo: serve un patto per Piombino. Non si può continuare con questo tira e molla tra le istituzioni e i privati, è solo il territorio a farne le spese. Se il Governo ha intenzione di concedere tale proroga, allora è necessario pretendere che entro questi quattro mesi Jsw presenti un piano industriale definitivo e non uno preliminare e che, comunque sia, nella proroga siano scritti chiari gli impegni e le conseguenze di eventuali inadempienze. In parallelo, le istituzioni devono redigere un vero e proprio patto per Piombino, un documento che faccia del territorio un luogo sperimentale, in linea con i principi del Green deal e i relativi finanziamenti europei. Non è mai stato fatto finora ma solo mettendo in relazione i temi della fabbrica con le bonifiche e le infrastrutture potremo ricostruire il futuro della nostra città”.

Preoccupato anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che chiede al Governo di metterci la faccia. "Sono molto preoccupato per questa richiesta, per il mancato acquisto del forno elettrico e per i ritardi che si registrano su altri versanti, dalle bonifiche agli investimenti preannunciati sui laminatoi, che ancora non vediamo partire. - ha detto Rossi - Anche se c'é un lavoro che il Mise ed altri ministeri stanno facendo, penso che ci sia il problema di far ripartire le cose, di riavviare il progetto, altrimenti si perdono forza e spinta. E per far questo serve la politica".

E' proprio al Governo che il presidente Rossi si rivolge invitando il ministro Patuanelli a Piombino per "rendersi conto della situazione, perché a Piombino ci sono 1700 lavoratori diretti e altrettanti dell'indotto che se lo aspettano. Ed è una città intera che aspetta da anni quella svolta che ancora non arriva". Invito esteso al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Lo abbiamo visto quanto giustamente si è impegnato per Taranto. Si occupi anche di Piombino i cui problemi sono risolvibili, a patto che il Governo faccia di più di quanto ha fatto finora".

"E' sufficiente che il Governo dedichi a Piombino il 10 per cento delle attenzioni che ha dedicato all'Ilva. E da parte della Regione Toscana ci sarà il massimo spirito di collaborazione per il bene di Piombino e dei lavoratori", ha concluso Rossi.

Alle porte del Mise, durante l'incontro fra azienda, istituzioni e sindacati, c'era il presidio del Camping Cig che ha visto la partecipazione solidale del senatore Gregorio De Falco, del deputato Stefano Fassina e della portavoce nazionale dell'Opposizione Cgil Eliana Como. Presente anche una delegazione Ugl. 


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