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Cronaca venerdì 05 maggio 2017 ore 18:55
Cittadinanza a 40 brasiliani ma non sono residenti
Sotto inchiesta sono finiti una donna di 46 anni e il capo ufficio anagrafe del Comune
RIGNANO — Come una periferia di Rio de Janeiro o di San Paolo, visto il numero dei brasiliani - almeno una quarantina - che negli ultimi anni hanno ottenuto la residenza nel comune natio dell'ex premier Matteo Renzi. Residenza che però, secondo la procura di Firenze, sarebbe stata concessa con delle illegalità. Dalle indagini sarebbe infatti emerso che una donna brasiliana di 46 anni, in cambio di un corrispettivo, offriva ai brasiliani la certezza di conseguire la cittadinanza italiana grazie ad un accordo con il responsabile dell'ufficio anagrafe e stato civile del Comune.
Entrambi sono ora accusati di falso e per loro la procura ha chiesto il rinvio a giudizio.
Dopo due mesi di residenza, talvolta solo fittizia per gli inquirenti, in un'abitazione della donna, si presentavano all'anagrafe dove, anche in assenza di controlli sull'effettiva residenza veniva loro rilasciata la carta d'identità valida per l'espatrio.
Secondo gli avvocati del capo ufficio dell'anagrafe, già interrogato sia dal gip che dal pm, il suo agire sarebbe stato corretto poiché i cittadini brasiliani avevano almeno un avo italiano.
Il sindaco di Rignano Daniele Lorenzini, informato dell'inchiesta, aveva avviato subito la commissione disciplinare, i cui risultati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. L'impiegato è stato sottoposto a misura interdittiva, mentre la 46enne ha il divieto di dimora nel comune.
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