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Il cashback ha fatto crash ma IO ho la soluzione

di - martedì 08 dicembre 2020 ore 19:04

L’App IO è solo l’ultima (per ora) fra quelle proposte da enti pubblici e in particolare dal Governo che si impallano appena dovrebbero entrare in funzione.

Su IO si appoggia l’iniziativa del Governo Conte pensata per favorire l’uso  delle carte di credito o del bancomat invece del contante. Il cosiddetto Cashback, dove ti viene restituita una certa cifra se hai fatto acquisti con una carta di credito dopo esserti registrato nella App IO, non senza aver superato diverse difficoltà. Per evitare il nero e incentivare gli acquisti nei negozi anziché quelli online.

Presto partirà anche la Lotteria degli scontrini, che premierà gli acquirenti che, anche loro, avranno fatto compere nei negozi esibendo il proprio codice a barre. Ogni scontrino potrà essere estratto a sorte e regalare soldi ai fortunati vincitori. Intanto sogniamo, mentre i negozianti dovranno spendere diversi soldi per adeguare i registratori di cassa, l’entusiasmo si taglia a fette, ma tant’è…

Mi viene da sorridere pensando a tutte le polemiche che ho letto su Immuni, con la gggente che non voleva scaricare l’app perché così sarebbe stata tracciata, seguita, spiata, privata di privacy, libertà e chissà cos’altro mentre ora consegna allegramente i propri dati (carta di credito e conto corrente bancario) per 300 euri l’anno, che se sei bravo diventano pure di più.

Immagino che anche la Lotteria degli scontrini riuscirà a smuovere entusiasmi ed adesioni nel Belpaese del Gratta&Vinci, inducendo ad un controllo del cittadino acquirente sul negoziante che sostituirà quanto lo Stato non è riuscito a fare in maniera efficace nella lotta all’evasione fiscale. Credo che funzionerà, ma è cosa triste che questo avvenga non per presa di coscienza ed onestà civile, quanto per gioco ed interesse da estrazione finale. Onesti per gioco, insomma.

Per ora la sola certezza che abbiamo è che anche IO non funziona come dovrebbe, si blocca, tipo il portale dell’INPS in tempi recenti, certi “Click Day” ed altri servizi pubblici digitali, in un paese che è ancora lontano dall’avere una rete dati capillare ed efficiente. Un Paese che invece di semplificare continua ad affastellare tessere, servizi e sistemi operativi diversi ma accomunati dal funzionare poco e male.

CNS, CIE, SPID, PEC, sono alcune delle sigle, acronimi di varia natura presentate come panacea per liberare dalle pastoie della burocrazia il cittadino che si deve rivolgere ai propri amministratori per ottenere informazioni e risposte a problemi. Salvo poi scoprire che raggiunge migliori risultati grazie a un post su Facebook per ricevere attenzione da un sindaco, un assessore, un funzionario pubblico.

Vediamo quanto tempo ci metterà IO ad andare a regime (è ancora in versione BETA!), per adesso più che cashback si tratta di crashback. Ennesima dimostrazione di un servizio pubblico che non funziona come deve: sarà un problema di rete, di applicazione, saranno le piogge abbondanti o il Covid, ma non è che il nostro Governo, che l’ha strombazzato per bocca del proprio capo nemmeno fosse una televendita, ci faccia proprio quella gran figura.

Eppure c’è in Italia un servizio digitale che funziona, che non ha subito rallentamenti, che ha incrementato fatturato e popolarità in un momento difficile per il Paese e per il mondo: caro Primo Ministro, è l’ora di avvalersi di esperienza e capacità conclamate anche per queste App governative. Quindi è l’ora di inserire fra gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico quelli di Pornhub (che a IO e la Lotteria degli scontrini mi ci sono già segnato, ma non funzionano!). Dammi retta.