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Imprese & Professioni giovedì 10 dicembre 2020 ore 10:50
Incidenti sul lavoro: le cause più sottovalutate
Al di là delle cause più comuni e diffuse, alla base degli incidenti ci sono ancora molte ragioni che vengono sottovalutate
ITALIA — In base ai dati degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali denunciati per l'agricoltura, l'industria, i servizi e i dipendenti dello Stato diffusi per il quinquennio 2015-2019 e tratti dalla banca dati statistica dell' Inail, solo nel 2019 nella Provincia di Firenze si sono verificati 14.404 incidenti , di cui 497 nell’ Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve , con un picco di 201 denunce a Pontassieve e 178 a Reggello. Un problema che, come quello degli incidenti in generale (stradali, in ambiente domestico ecc.) in Italia è stato a lungo sottovalutato. All’incremento delle iniziative in campo statistico per sviluppare delle conoscenze sulle cause evitabili degli incidenti avvenuto negli ultimi anni, non ha fatto seguito un’attuazione opportuna di politiche di prevenzione e di educazione alla sicurezza , indispensabili per ridurre gli effetti del fenomeno e contenerne le dimensioni.
Al di là delle cause più comuni e diffuse, alla base degli incidenti ci sono ancora molte ragioni che vengono sottovalutate : piccoli e grandi infortuni sono troppo spesso considerati una “fatalità” di cui si preferisce ignorare l’origine rischiando così di perpetuare il rischio. Vediamo di seguito alcune delle cause meno considerate e cosa si può fare in tema di prevenzione.
Le carenze organizzative
Cause di infortuni spesso sottovalutate in un ufficio sono lo stress , la fretta , il sovraccarico di lavoro e la comunicazione insufficiente . Tutte imputabili a carenze organizzative che, ripercuotendosi sull’ambiente di lavoro e sul benessere dei collaboratori, finiscono coll’influire negativamente sulla motivazione e sulla concentrazione. Provocando così stanchezza e calo di rendimento e aumentando la percentuale di errori fatali. Oltre a una corretta organizzazione del lavoro è fondamentale anche un atteggiamento consapevole e attento da parte di ogni singolo lavoratore : salire le scale con lo sguardo fisso sul cellulare, lasciare aperta un’anta dell’armadietto, utilizzare una sedia da ufficio al posto di una scaletta, sono tutti comportamenti che possono avere conseguenze deleterie.
Le cariche elettrostatiche
Frequenti negli ambienti di lavoro come fabbriche o aziende di produzione, le scariche elettrostatiche possono considerarsi una delle cause di incidenti maggiormente sottovalutate. Provocata da uno squilibrio fra cariche positive e negative degli atomi che compongono i corpi, la carica elettrostatica si fa molto frequente e insidioso quando vengono impiegate macchine automatiche che lavorano materiali isolanti ad alta velocità , come avviene nelle aziende che si occupano della lavorazione di materie plastiche e stampa. Qui i materiali isolanti, entrando in attrito con i componenti della macchina in funzione si polarizzano generando la carica elettrostatica e provocando una scossa elettrica agli operatori. Scosse che, a parte arrecare un notevole fastidio momentaneo, possono essere anche molto pericolose per le loro conseguenze . Oltre a danneggiare il materiale lavorato dalla macchina, l’accumulo di cariche può provocare infatti reazioni involontarie e gesti incontrollati che potrebbero ferire l’operatore o qualcuno dei suoi colleghi, come pure generare scintille tali da scatenare incendi ed esplosioni.
Tutti problemi facilmente risolvibili attraverso l’applicazione di barre antistatiche prodotte da aziende specializzate nella loro creazione come barreantistatiche.it.Contemplate in diverse varianti secondo il tipo di carica da neutralizzare, le barre antistatiche (o ionizzanti) vanno applicate al macchinario con l’ausilio di un tecnico specializzato che può intervenire sia in fase di progetto , per evitare preventivamente che si formino le cariche, sia quando il macchinario è già operativo per eliminarle del tutto oppure sfruttarle nel processo produttivo.
La mancanza di sonno e riposo
Una ricerca dell’azienda assicurativa svizzera Suva arriva a conclusioni allarmanti in materia di sicurezza: per le persone che dormono male o poco, il rischio di infortunio sul lavoro è quasi due volte superiore al normale, visto che un infortunio professionale su cinque è dovuto a disturbi del sonno . Oltre a sottovalutare i pericoli e ridurre le percezioni, la mancanza di sonno allungherebbe i tempi di reazione alterando il nostro comportamento nelle situazioni di rischio non meno di quanto avviene in caso di abuso di alcol.
Per i datori di lavoro avere collaboratori efficienti e attenti alla sicurezza , significa prima di tutto avere collaboratori riposati : conviene quindi investire nella loro salute, sensibilizzarli a una corretta igiene del sonno e creare condizioni di lavoro tali da non provocare notti insonni o un sonno disturbato. Aziende come Google ne hanno capito l'importanza: mettono a disposizione dei loro dipendenti locali per riposarsi, invitano esplicitamente al powernapping (riposino postprandiale) e promuovono iniziative per sensibilizzare all’igiene del sonno. Consapevoli che un sano riposo non aumenta solo la sicurezza sul lavoro ma incide anche sui profitti.
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