Attualità lunedì 19 febbraio 2024 ore 18:55
La tele-emergenza sulla testa in 5 caschi sperimentali
Si sperimenta in Toscana per 18 mesi il sistema interattivo Rec-Visio 118: collega in tempo reale soccorritori e medici in centrale operativa
VALLE DEL SERCHIO — La tele-emergenza sulla testa, in 5 caschetti del sistema interattivo Rec-Visio 118 oggetto già da qualche giorno di sperimentazione in Toscana, nella zona distretto della Valle del Serchio, in Garfagnana e Media Valle.
Il sistema che collega in tempo reale soccorritori e medici viene testato nel servizio di emergenza e urgenza 118, grazie a tecnologie che permettono il supporto medico a distanza perfezionate dal team di ricerca coordinato da Piero Castoldi, docente di Telecomunicazioni e direttore dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Photonics) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, nell’ambito della linea “P4 - Tele Emergency” di Proximity Care.
Quest’ultimo è il progetto pluriennale realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con il sostegno finanziario di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il coinvolgimento di Regione Toscana, Asl Toscana Nord Ovest, 23 Comuni delle aree interne della provincia di Lucca, istituzioni del terzo settore. Partecipano come partner tecnici la Fondazione Monasterio, il Centro di ricerca Maria Eletta Martini di Lucca, Ispro (Istituto Prevenzione e Ricerca Oncologica) di Firenze.
La fase sperimentale dell’utilizzo, nella realtà quotidiana, del sistema interattivo Re-Visio 118 prende avvio grazie alla collaborazione con l’area di emergenza urgenza dell’Asl Toscana nord ovest, di cui è responsabile il dottor Andrea Nicolini, con la centrale operativa 118 Alta Toscana che ha sede all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore.
La sperimentazione
Per almeno 18 mesi, le squadre di soccorso della zona distretto della Valle del Serchio utilizzeranno i caschetti nelle attività ordinarie, in raccordo con gli operatori della centrale operativa 118.
Volontari e operatori sono stati formati nelle scorse settimane sulle modalità di utilizzo del sistema interattivo Rec-Visio 118, i cui test di funzionamento hanno dato esiti positivi.
La sperimentazione sarà monitorata per tutta la sua durata dal team di ricerca del progetto Proximity Care, in modo da valutare i risultati e sviluppare ulteriori funzionalità per rendere questo sistema sempre più rispondente alle esigenze degli operatori impegnati nel soccorso nelle aree interne.
Funziona così
Il sistema interattivo Rec-Visio 118 è composto da un caschetto indossabile dagli operatori (infermieri e volontari, in particolare) nel luogo dell’intervento, dotato di videocamera che permette di inviare il video che testimonia lo stato del paziente nella centrale operativa 118, dove il medico può visualizzarlo grazie ad una applicazione e può interagire con il soccorritore attraverso un audio bidirezionale, ovvero che permette di ascoltare e parlare in modo simultaneo, evitando tempi di attesa.
In questo modo il medico della centrale operativa 118 agisce come se si trovasse sul luogo dell’intervento.
Dopo essere stato attivato durante un intervento di primo soccorso, il sistema consente l’interazione tra soccorritore e medico, che a sua volta può anche attivare ulteriori collegamenti in teleconsulto con altri specialisti, così da fornire assistenza medica remota agli operatori dell'emergenza urgenza impegnati nelle aree della zona distretto della Valle del Serchio.
Nell’ambito del progetto Proximity Care, è previsto l’ulteriore sviluppo del sistema, introducendo nuovi sensori per il monitoraggio dei parametri vitali del paziente e tecniche di Intelligenza artificiale per il supporto alla diagnosi pre-ospedaliera dell’ictus, da validare nel corso di questa sperimentazione.
Perché in Valle del Serchio
La sperimentazione è stata attivata in Garfagnana e Media Valle poiché lì la distribuzione della popolazione in un ampio territorio montuoso rende i tempi di percorrenza statisticamente fra i più lunghi della Toscana, per raggiungere i pazienti in emergenza e per trasportarli al centro medico più adeguato.
Il tutoraggio medico remoto permesso dai caschetti si rivela di particolare importanza per le patologie definite tempo-dipendenti (ictus, insufficienza respiratoria acuta, infarto), per le quali la rapidità della corretta diagnosi e la conseguente somministrazione dei trattamenti più adeguati è determinante per la sopravvivenza del paziente e per l’efficacia dei trattamenti che riceverà presso l’ospedale di ricovero.
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