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Cronaca venerdì 09 dicembre 2022 ore 18:50

Ucciso a colpi di spada, risolto cold case dal Medioevo

La ricostruzione del volto del ragazzo medievale
La ricostruzione del volto del ragazzo medievale

Maschio, 20 anni, il suo corpo era stato trovato in un cimitero del Varesotto. Antropologi toscani in prima linea per ricostruire l'omicidio



VARESE — Maschio, 20 anni circa, ucciso a colpi di spada sferrati sul capo con violenza: caso risolto per il ragazzo medievale i cui resti erano stati rinvenuti nel Varesotto, nel cimitero di San Biagio in Cittiglio. Merito di un team di scienziati di cui hanno fatto parte anche antropologi dell'università di Siena, e ora lo studio sulla ricostruzione dell'omicidio, un autentico cold case in salsa medievale, è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Archaeological Science: Reports.

L’individuo oggetto dello studio - coordinato dal Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria e a cui ha preso parte il gruppo di antropologi del Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente (Dfsta) dell’Università di Siena - è risultato un giovane maschio adulto di circa 20 anni. 

Era sepolto nella tomba numero 13 nell’atrio funerario interno alla chiesa, in un’area sepolcrale un tempo localizzata di fronte all’antica facciata romanica dell’edificio e successivamente inglobata nelle più recenti fasi di estensione e modificazione architettonica.

Quel volto dal passato

Quei resti, codificati come T.13, hanno comportato una particolare attenzione e l’applicazione di metodologie scientifiche all’avanguardia. Lo scheletro del ragazzo ha infatti rivelato la presenza di 4 lesioni al cranio, compatibili con delle ferite inferte intenzionalmente e con particolare violenza. Il cranio è stato quindi studiato con le più moderne tecnologie in uso nelle indagini medico-legali.

L'Unità di ricerca di Preistoria e Antropologia del dipartimento senese ha dato un contributo decisivo nel determinare la sequenza omicidiaria, applicando tecniche d'indagine impiegate su reperti preistorici utilizzando microscopio digitale tridimensionale in dotazione all’Unità di ricerca e ricostruendo il volto del giovane con le tecniche in uso in ambito forense e archeologico per determinare i danni fisici a carico del ragazzo medievale, che ne hanno determinato la morte. 

Le analisi svolte con questo strumento hanno permesso di indagare approfonditamente le lesioni scheletriche e, grazie a una serie di esami microscopici di tipo qualitativo e quantitativo, di ricostruire la loro natura, la loro origine e l’intera dinamica dell’evento violento

Dallo studio è emerso che il soggetto era stato ripetutamente colpito al cranio con un’affilata arma da taglio, compatibile nella forma con una spada lunga dell’epoca.

La ricostruzione dell'omicidio del giovane

La ricostruzione dell'omicidio del giovane

"La ricostruzione fisiognomica del soggetto, realizzata da Stefano Ricci dell’Università di Siena e primo co-autore dell’articolo - si legge nella nota a cura del team di ricerca - ci permette oggi di guardare direttamente negli occhi questo giovane, di riconoscerlo come un volto perfettamente attuale, e di stabilire con lui una relazione più profonda, al di là dell’episodio di violenza che ne ha provocato la morte e di cui oggi, grazie ai moderni approcci scientifici, siamo a conoscenza".


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