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Attualità martedì 23 febbraio 2016 ore 14:00
La ricercatrice nella testa di Dante
Valentina Bartalesi ha mappato i riferimenti e le citazioni del grande poeta. Un'applicazione web è ora in gara per un prestigioso concorso
POMARANCE — Unire letteratura e tecnologia. Mappare le citazioni, le fonti d'ispirazione e i luoghi simbolo del più grande poeta d'occidente: Dante Alighieri. E' questo il cuore dell'idea elaborata da Valentina Bartalesi Lenzi e dal suo gruppo al Cnr. Un'idea adesso in lizza ai Digital Humanities Awards 2015.
L'applicazione web di Valentina, originaria di Pomarance ma residente a San Giuliano Terme, sviluppata con i suoi colleghi, si chiama DanteSources. "Tramite DanteSources è possibile visualizzare sotto forma di grafici e tabelle la lista e la distribuzione delle fonti letterarie utilizzate da Dante per comporre le proprie opere - spiega la ricercatrice. - E’ possibile indagare i luoghi del testo in cui vengono citati una particolare opera, un autore o un'area tematica e visualizzare i tipi di citazione con cui Dante si riferisce ad altre opere".
Valentina ha fatto il liceo classico a Volterra e si è laureata in Informatica Umanistica all’Università di Pisa. Ha
lavorato 7 anni alla fondazione Bruno Kessler a Trento e dal
2011 lavora con un assegno di ricerca all’Istituto di Scienza e
Tecnologie dell’Informazione (Isti) del Cnr di Pisa e contemporaneamente
è dottoranda, al terzo e ultimo anno, in Ingegneria
dell’Informazione all’Università di Pisa.
"L’applicazione web sviluppata da me e dai miei colleghi (dantesources.org) è adesso in gara ai Digital Humanities Awards
2015 - prosegue Valentina - un riconoscimento internazionale, la cui votazione finale è
aperta a tutti. Qualsiasi persona dotata di un indirizzo e-mail può
votare".
Lo strumento è stato sviluppato utilizzando le tecnologie di quello che in gergo viene chiamato
Semantic Web: "I dati non sono collezionati in un database
tradizionale - spiega Valentina - ma in una base di conoscenza costituita da un grafo che
rappresenta la mappa mentale di Dante". In altre parole, si tratta di tracciare le strade mentali del poeta: quelle che percorse per plasmare la sua memoria, la sua conoscenza, nell'opera che oggi tutti apprezziamo come un tesoro inestimabile.
"Inoltre, per la prima volta, le informazioni relative alle fonti dantesche, tradizionalmente contenute nei commentari cartacei alle opere di Dante, sono state digitalizzate permettendo così di semplificarne la ricerca e di renderla più efficace. La metodologia utilizzata e gli strumenti sviluppati sono facilmente riutilizzabili e adattabili per rappresentare la conoscenza relativa alle fonti primarie di altri autori della letteratura italiana e non".
DanteSources è stato sviluppato nell’ambito del progetto Prin (2013-16) Per una Enciclopedia Dantesca Digitale, facente capo a Marco Santagata, studioso di letteratura italiana e in particolare di Dante Alighieri, ed è il risultato della collaborazione tra il gruppo di Digital Libraries dell’Itis-Cnr, composto dal direttore scientifico del gruppo e primo ricercatore dottor Carlo Meghini, da Valetina, Daniele Metilli e il dipartimento di Filologia, Linguistica e Letteratura dell’Università di Pisa, in particolare dal Prof. Mirko Tavoni, docente di linguistica italiana all’Università di Pisa ed esperto dantista e Paola Andriani.
Il progetto DanteSources è stato candidato ai Digital Humanities Awards 2015 nella categoria “Best DH Tool or suite of tools". È possibile, fino al 27 febbraio 2016, sostenere il progetto votando a questo link: http://goo.gl/forms/ucZNF9f2YZ.
Filippo Bernardeschi
© Riproduzione riservata
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