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Attualità sabato 23 maggio 2015 ore 13:45
Smith: Rossi scrive a Schlumberger
Una lettera a Paal Kibsgaard, presidente e amministratore delegato della multinazionale che controlla la Smith, con richieste precise: "i lavoratori non sono numeri"
VOLTERRA — "A fare business chiudendo le fabbriche da un giorno all'altro, sono capaci un po' tutti: poi basta essere lontani e non farsi trovare". E' uno dei passaggi della lettera che il governatore uscente della Toscana Enrico Rossi a scritto Paal Kibsgaard, presidente e amministratore delegato (Chairman & CEO) di Schlumberger Group, la multinazionale dei servizi petroliferi che dal 2010 ha acquisito la Smith Bits, compreso la stabilimento di Saline di Volterra.
Tre in estrema sintesi le richieste. Riconsiderare la scelta di chiudere il sito produttivo del Gruppo Smith Bits di Saline di Volterra, consentire l'utilizzo dei 7 mesi residui di ammortizzatori sociali per poter organizzare una cessione dell'attività ad uno o più soggetti industriali e, infine, che l'amministratore delegato di Smith Bits International Italia, l'ingegnere Giuseppe Muzzi, sia più disponibile ad essere presente continuativamente in Italia.
Nella lunga e a tratti dura lettera Rossi ripercorre anche la storia dell'azienda, una delle più importanti realtà manifatturiere in Toscana con un forte legame sociale e un profondo orgoglio lavorativo che "adesso si vuole chiudere mettendo alla porta 193 lavoratori dopo più di 50 anni di attività e senza una exit strategy"
"Consentire l'uso degli ammortizzatori sociali – scrive il governatore - è una condizione necessaria, in assenza della quale si prefigurerebbe una grave mancanza di rispetto per i lavoratori e le istituzioni. La questione prioritaria non è avere incentivi per una buona-uscita ai lavoratori, ma preservarne i posti di lavoro". Per Rossi "l'assenza di simili condizioni rischia di ripercuotersi anche contro la stessa azienda in termini di velocità nella cessione di assets (e relativi oneri), continuità nei rapporti con alcuni clienti storici basati in Italia (es. ENI, ENEL), danno di reputazione". "Una multinazionale può anche decidere di chiudere un sito produttivo (anche se la scelta in questo caso non appare convincente), tuttavia, c'è modo e modo di farlo - scrive ancora - E, finora, non possiamo parlare di una buona pratica nella gestione di una crisi aziendale".
"La Toscana non chiede forme di assistenzialismo – prosegue - ma non è neanche disponibile ad accettare che un intero stabilimento venga cancellato da un giorno all'altro senza tenere conto delle esigenze di un territorio caratterizzato da equilibri delicati. 'Business is business', lo capiamo anche noi, ma per un'azienda che aspira ad essere 'the best-run company in the world', forse anche lo stile direzionale dovrebbe avere un valore non solo simbolico... perché a fare business chiudendo le fabbriche da un giorno all'altro, sono capaci un po' tutti: poi basta essere lontani e non farsi trovare".
"Noi invece vogliamo lavorare con i suoi manager – scrive il presidente - per una visione alternativa a supporto di nuovi investimenti, innovazioni di prodotto, e poi sarà nostro compito chiedere al Governo italiano di aiutarci, come abbiamo già iniziato a fare con una rapidità non comune in Italia, ma occorre che vi siano le condizioni minime per intervenire, anche da parte vostra. Lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha nei giorni scorsi risposto ad un'invocazione di un lavoratore della Smith Bits dichiarando il massimo impegno per il caso".
"I lavoratori di Saline di Volterra non sono numeri: sono persone con voglia di lavorare, hanno sempre risposto alle sfide poste dal management quando si è trattato di ridurre il costo orario o introdurre nuove lavorazioni, nonché molta attenzione per la sicurezza sul lavoro - conclude Rossi - Non le chiediamo di mandare avanti un'attività antieconomica, ma di rilanciare il business in Toscana o di consentire che questo possa avvenire trasformando una crisi in opportunità, senza discriminare Saline di Volterra rispetto ai siti produttivi del nord-America".
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