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Lavoro mercoledì 02 marzo 2022 ore 19:05

Cappuccino a chilometro zero per salvare il latte toscano

Cappuccini - foto di repertorio
Cappuccini - foto di repertorio

Accordo fra Coldiretti e Confcommercio per contrastare l'aumento esorbitante dei costi di produzione del latte. In Toscana 200 allevatori a rischio



TOSCANA — Un litro di latte in vendita nei supermercati della grande distribuzione costa mediamente 1,72 euro al litro con punte fino a 1,85, secondo la rilevazione dei prezzi effettuata da Coldiretti Toscana, mentre 1 litro di 'latte alla stalla' viene pagato agli allevatori solo 37 centesimi a fronte di un costo medio, fra energia e spese fisse, superiore: 46 centesimi al litro secondo l’ultima indagine Ismea.

Di fronte all’aumento esplosivo dei costi di produzione che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle stalle nella nostra regione, Coldiretti e Confcommercio hanno siglato il primo accordo di filiera per promuovere il consumo di latte a chilometro zero munto in Toscana nei bar, nelle pasticcerie e nelle gelaterie della regione. 

A rischio c’è il futuro delle stalle: attualmente in Toscana sono poco più di 200 quelle ancora in funzione dopo che, negli ultimi 10 anni, 1 su 4  ha chiuso con la conseguente, drastica diminuzione della produzione di latte, scesa e 60mila tonnellate nel 2020-2021 contro contro le oltre 80mila del biennio 2003-2004.

L'intesa siglata oggi fra Condiretti e Confcommercio Toscana punta a garantire la giusta remunerazione del latte agli allevatori e a far consumare ai toscani cappuccini, gelati e dolci fatti con latte prodotto a livello locale

"Si tratta del primo risultato tangibile dopo la grande mobilitazione che ha portato centinaia di allevatori in piazza a Firenze e Grosseto contro le speculazioni che mettono a rischio le stalle - spiegano le due associazioni - A causa del rilevante aumento dei costi di produzione e del rincaro delle materie prime e dei foraggi, le imprese di allevamento da latte sono allo stremo con compensi ormai da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione". 

Un patto di filiera sottoscritto tra allevatori, industrie e distribuzione è quindi uno strumento per salvare il latte e le stalle in Toscana attraverso contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori che prevedano compensi equi in grado di coprire almeno i costi ed evitare il rischio di nuove chiusure.

“La crisi energetica si affronta solo con la corresponsabilità dell’intera filiera - dichiarano il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi e di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano - Questo accordo assume un valore strategico in un momento di crisi per l’agricoltura e il commercio causato dal calo dei consumi per il caro bollette e le preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina, con un effetto a valanga sul sistema agroalimentare e degli acquisti. Iniziamo un percorso insieme per incrementare la distribuzione di latte locale negli esercizi commerciali regionali che porterà certamente sviluppi futuri di collaborazione”.


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