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Attualità mercoledì 08 luglio 2015 ore 07:20

Fumata nera per l'Agenzia regionale del Lavoro

Incontro a Roma tra il ministro Giuliano Poletti e il governatore Enrico Rossi. Scontro sulle risorse: sul piatto ci sono 70 milioni, ma non bastano



ROMA — Più potere e più risorse alle Regioni in materia di lavoro e formazione professionale. E' questa la richiesta con cui il governatore della Toscana Enrico Rossi si è presentato a Roma a colloquio con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. L'idea di Rossi è quella di creare un'Agenzia nazionale per il lavoro coadiuvata da strutture regionali, ma il problema è quello delle risorse. 

Il governo ha messo sul piatto 70 milioni per tutto il progetto ma secondo Rossi non sarebbero risorse sufficienti. "Si tratta di una dotazione insufficiente - ha sottolineato Rossi - che basterebbe a coprire solo un terzo del fabbisogno finanziario, perché senza una precisa definizione delle risorse le Regioni non sono in grado di fare fronte alle spese per il personale, fino a ieri di competenza delle Province".

Il nodo è sempre lo stesso, quello del passaggio delle funzioni da un ente all'altro e soprattutto quello del passaggio delle risorse. "Far funzionare i centri per l'impiego e dare una copertura sociale più estesa, anche ai precari e a chi finisce in cassa integrazione - ha spiegato il governatore -, sono due obiettivi fondamentali per lo sviluppo e per i lavoratori. Noi pensiamo che questo obiettivo possa essere realizzato al meglio attraverso la definizione di un percorso condiviso, che valorizzi il ruolo delle Regioni e assicuri risorse adeguate e certezze nella gestione del personale, per garantire e potenziare il funzionamento dei servizi, il loro sempre più stretto raccordo con le politiche per la formazione e lo sviluppo, in una fase decisiva per il mercato del lavoro e l'economia del paese".

Dopo l'incontro col ministro, il governatore è stato ricevuto in audizione alla Camera e qui Rossi ha chiesto che il Fondo per l'inserimento lavorativo dei disabili torni nuovamente di competenza delle Regioni, altrimenti, queste rischiano di non poter più versare questi contributi alle imprese realmente virtuose in questo senso.


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