Addio a Maurizio D'Ettore, garante dei detenuti

L'università e la passione politica, l'elezione in parlamento e ora il ruolo di garante nazionale dei detenuti. Cordoglio anche dalla premier

AREZZO — Tanta vita spesa fra carriera accademica e passione politica in Toscana e non solo, fino ad essere investito del ruolo di garante nazionale dei detenuti a Gennaio scorso: è morto all'improvviso in Calabria stroncato da un malore Felice Maurizio D'Ettore. Aveva 64 anni.

Legatissimo ad Arezzo e a Firenze - dove era docente ordinario di diritto privato al dipartimento di scienze per l'economia e l'impresa dell'ateneo fiorentino - D'Ettore aveva iniziato il suo impegno in politica come consigliere comunale di Forza Italia nel Comune di Bucine. Era la fine degli Anni Novanta quando espletò il suo primo mandato, poi la rielezione dal 2004 al 2009.

Coordinatore provinciale degli azzurri ad Arezzo, proprio il quel collegio fu eletto deputato nel 2018. Attualmente era garante nazionale delle persone private della libertà personale.

L'ateneo fiorentino ricostruisce il profilo di D'Ettore e della sua carriera accademica, iniziata proprio nel capoluogo toscano a metà degli Anni Novanta. D'Ettore era ordinario di diritto privato al dipartimento di scienze per l'economia e l'impresa. Nato a Napoli nel 1960, ha diretto poi quello stesso dipartimento dal 2007 al 2012. Ha ricoperto anche le cariche di direttore del corso di perfezionamento in diritto ed economia dello sport e di direttore del centro studi Condominio e locazione.

Alla direzione della collana di studi di 'Diritto e regolazione dell'economia. Fatti economici e diritto', è stato autore di saggi e lavori monografici sui temi della ricostruzione tipologica e causale della donazione, delle liberalità atipiche, del contratto di investimento, del contratto di albergo, del contratto di mediazione, del diritto brevettuale e dei diritti della persona.

Vicepresidente dell'Agenzia regionale di sanità (Ars) della Regione Toscana, è stato componente dell'Osservatorio regionale sul federalismo fiscale in Toscana.

Cordoglio delle istituzioni

"Apprendo con dolore dell'improvvisa scomparsa del Garante delle persone detenute Felice Maurizio D'Ettore, di cui tutti abbiamo apprezzato la dedizione e la professionalità, in particolare in un momento così difficile per il mondo penitenziario. Sono sinceramente vicina, anche a nome dell'intero Governo, ai suoi familiari, che abbraccio nel ricordo di un uomo onesto e generoso", sono le parole affidate a una nota dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Ha espresso il suo cordoglio anche il ministro della giustizia Carlo Nordio, che in una nota parla di "perdita incolmabile" ricordandone "integrità morale e grande preparazione intellettuale".

Un ricordo definito "commosso" è giunto dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, collega accademico con ufficio in università proprio adiacente a quello di D'Ettore: "Collega di fine ingegno, ironico e gioviale col quale ci siamo trovati spesso a chiacchierare a Firenze, a Novoli, nelle pause tra una lezione e l'altra", ha scritto in un post sui social.

La rettrice dell'ateneo fiorentino Alessandra Petrucci ne richiama il "vivace impegno civile", oltre al "lavoro scientifico e didattico e agli incarichi accademici".

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