Attualità mercoledì 10 settembre 2025 ore 12:45
Intervento eccezionale, via una cisti di 42 chili

La giovane paziente è stata sottoposta a chirurgia mininvasiva laparoscopica in una sessione chirurgica eccezionale. Ricostruito anche l'ovaio
BAGNO A RIPOLI — La rimozione della cisti ovarica gigante di 42 chili e la ricostruzione dell'ovaio, poi la giovane paziente dimessa dopo 48 ore: è l'intervento eccezionale effettuato con successo all'ospedale toscano di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri dall'équipe guidata dal dottor Alberto Mattei.
L'intervento di chirurgia mininvasiva laparoscopica ha permesso di rimuovere una massa di origine ovarica di grandezza record in una giovane donna, preservandone al contempo la fertilità.
La complessa e delicata operazione è stata eseguita dal team di professionisti guidati dal Direttore della struttura operativa complessa Ostetricia e Ginecologia del presidio di Ponte a Niccheri, Alberto Mattei, con la sua équipe chirurgica: i ginecologi Emanuele Fera, Laura Giorgi, Federica Perelli; la ferrista Giulia Brunetti e le infermiere di sala, Paola Frappi e Martina Bonechi; l’anestesista presente in sala, Barbara Berti e il caposala Enrico Pelo.
L'intervento passo dopo passo
L’intervento di chirurgia ginecologica è stato condotto con tecnica endoscopica, utilizzando cioè strumenti endoscopici.
La giovane donna in età fertile presentava un peso di circa 120 chili e una massa di origine ovarica che comprimeva stomaco e fegato. Dopo aver eseguito una diagnostica avanzata, è stato deciso di tentare la tecnica mininvasiva, combinando delle ecografie intra operatorie e l’uso contemporaneo di due telecamere intra addominali e intracistiche.
La massa è stata quindi asportata con una mini-incisione ed è stato anche ricostruito l’ovaio da cui proveniva la neoformazione. Pertanto, la ragazza ha potuto mantenere integralmente le sue possibilità riproduttive.
La diagnosi istologica ha confermato la benignità della lesione e la paziente è stata dimessa in 48 ore e al controllo effettuato un mese dopo l'intervento è risultata completamente guarita.
L'operazione farà scuola
Questo intervento, fa sapere la Asl Toscana centro, verrà presentato al Congresso della società italiana di ginecologia endoscopica che si terrà a Verona venerdì prossimo.
Sarà l’occasione per presentare la particolarità della tecnica endoscopica usata in una massa cistica di 42 chili secondo una procedura affinata dall’equipe della struttura operativa complessa Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata, con una tecnica che ha permesso di evitare la laparotomia longitudinale, minimizzando il trauma chirurgico e preservando completamente la funzione riproduttiva della paziente.
Si tratta di una testimonianza importante di come la chirurgia endoscopica ginecologica, in casi opportunamente selezionati, anche se non frequenti, possa essere applicata anche a situazioni apparentemente non compatibili con il trattamento mininvasivo.
“Un particolare ringraziamento – ha dichiarato Mattei che è anche Direttore del Dipartimento materno infantile della Asl Toscana centro - va non solo all’équipe chirurgica del Santa Maria Annunziata ma soprattutto all’équipe infermieristica anestesiologica che ha permesso di superare le difficoltà cardio respiratorie che possono verificarsi nell’utilizzo dell’endoscopia in pazienti in sovrappeso e con contemporanea compressione dei grossi vasi addominali. La paziente – conclude Mattei - è stata controllata dopo un mese, la guarigione è stata completa”.
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