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Attualità lunedì 09 dicembre 2019 ore 10:55
Sisma, zona rossa a Barberino, municipio inagibile
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Chiusa la chiesa di S.Silvestro. Settanta persone fuori casa. Altre scosse così intense nel Mugello si sono verificate nel 1960 e nel 1969
BARBERINO DI MUGELLO — La forte scossa di terremoto magnitudo 4.5 della scorsa ha reso inagibile il palazzo del municipio di Barberino, il cui territorio è quello che ha subìto i danni più consistenti. Lo ha reso noto il sindaco della Città metropolitana Dario Nardella. Nella parte più vecchia del paese è stata istituita una zona rossa dove sono in corso verifiche sulla stabilità degli edifici e sui danni, al momento limitati. Alcune decine di persone si sono messe in fila nella piazza centrale per segnalare direttamente ai vigili del fuoco crepe o alterazioni sulle pareti e le coperture delle loro case. Per agevolare l'intervento dei pompieri, alcune strade sono state chiuse al traffico.
Sono circa settanta i cittadini che sono stati costretti a lasciare la loro abitazioni, danneggiate dal sisma. "Un numero destinato ad aumentare" ha spiegato Nardella.
"Attiveremo un numero verde per dare ai cittadini tutte le informazioni e per tranquillizzarli. E' comprensibile che ci sia paura perchè questo sciame sismico si avverte, soprattutto le scosse al din sopra della magniduto 2.0".
La scia sismica prosegue: dalla tarda serata di ieri i terremoti sono stati più di quaranta. Il territorio del Mugello è sempre stato a rischio sismico ma bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1969 e al 1960 per trovare altre scosse di intensità così prossima alla magnitudo 5. "Non possiamo fare previsioni sull'evoluzione futura - ha spiegato il direttore dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) Salvatore Stramondo - Questi terremoti sono più vicini alla faglia che si è attivata nel 1542 che a quella che provocò il sisma devastante del 1919. Negli ultimi dodici anni sono avvenute almeno tre sequenze di magnitudo superiore a 4.0. Il meccanismo che ha generato i terremoti della notte scorsa è di tipo estensionale, tipico degli Appennini: la crosta terrestre si distende nell'area compresa fra la costa tirrenica e quella adriatica".
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