Attualità venerdì 04 settembre 2015 ore 14:20
"Basta soldi alle lobby degli inceneritori"
Il capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Giacomo Giannarelli, rilancia il piano rifiuti zero: "In Toscana basterebbe un solo termovalorizzatore"
FIRENZE — Nel giorno in cui le associazioni ambientaliste si sono riversate in piazza a Follonica per protestare contro la riapertura dell'inceneritore di Scarlino, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno presentato un atto di indirizzo per spingere la giunta di Enrico Rossi a cambiare passo sul tema della gestione dei rifiuti.
E' il piano rifiuti zero, già più volte preso ad esempio dai pentastellati che, dati alla mano, hanno provato a dimostrare la sostenibilità di un modello di raccolta differenziata spinta, unito a una tariffa puntuale per la raccolta della spazzatura e a un lavoro di consulenza presso le aziende per rivedere i propri oggetti e i propri imballaggi in chiave ecocompatibile.
"La filiera virtuosa innestata da questo atto – ha detto il capogruppo Giacomo Giannarelli - consentirebbe di raggiungere risultati straordinari e un miglioramento della salute pubblica con un piano decennale che darebbe i primi risultati dopo 5 anni".
Quali? La riduzione del 25% del rifiuto urbano, Il che significa che ogni anno in Toscana si produrrebbero non più di 79mila tonnellate di materiale destinato all’incenerimento. Una quantità che può essere smaltita da un solo inceneritore. "Questo - ha detto Giannarelli - renderebbe inutile 4 dei 5 inceneritori attuali, per non parlare dei 7 previsti da Renzi con lo Sblocca italia". Non solo.
Secondo i dati dell'Epa, l'agenzia statunitense che assegna l'Environmental prize , ogni milione di tonnellate di rifiuti avviati a riciclo, si creano mille posti di lavoro. Dieci volte tanto rispetto agli inceneritori.
Tutto questo andrebbe però modulato attraverso la creazione di un osservatorio sui rifiuti, composto da studiosi e imprese, in grado di spingere le aziende a modificare i propri prodotti e il proprio packaging in chiave sostenibile. Infine, secondo Giannarelli, andrebbe introdotta una tariffa puntuale. "Chi più ricicla meno paga - ha spiegato il capogruppo pentastellato - mentre chi inquina paga di più". Fondamentale, secondo Giannarelli, sarebbe poi separare chi gestisce la raccolta dei rifiuti da chi si occupa del loro smaltimento.
"In 10 anni è possibile arrivare a risultati esponenziali - ha detto Giannarelli - con il 95% di raccolta differenziata e gli esempi internazionali, San Francisco su tutti, lo dimostrano".
Da qui la conclusione. "Se è possibile ottenere più posti di lavoro, più salute e un volano economico – si è chiesto il capogruppo Cinque stelle - perché proseguire nella strada del sostegno alle lobby dell’incenerimento? Una pratica che, come tutti sanno, si regge solo su una distorsione del dettato europeo. Rossi raccolga la sfida e mostri a Renzi la strada del futuro. Approvare la nostra mozione l’8 settembre sarà il primo passo”.
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