Attualità mercoledì 11 dicembre 2024 ore 19:05
Calenzano, una piazza per gridare contro le morti sul lavoro
Sindacati, amministratori, partiti e associazioni: di fronte al Comune di Calenzano l'iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil dopo la tragedia
CALENZANO — Si è svolta in piazza Vittorio Veneto, di fronte al palazzo comunale, la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil, cui ha aderito anche l'Ugl, a seguito della tragedia che ha interessato il deposito Eni di Calenzano, dove sono morti 5 lavoratori in un'esplosione. Proprio i loro nomi sono stati letti all'inizio della manifestazione.
L'iniziativa si è aggiunta allo sciopero provinciale indetto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, oltre alla protesta in tutte le sedi Eni della Toscana dalle 14,30 alle 16,30. Inoltre, nella giornata di oggi, è in corso anche il lutto regionale, proclamato nelle ore immediatamente successive alla tragedia.
"Si conferma questa triste media che in Italia va avanti da anni: quella di oltre tre morti al giorno tra le persone che vanno a lavorare - ha detto Rossano Rossi, segretario generale di Cgil Toscana - è una costante che viaggia su due binari. Innanzitutto quello tecnico, quello su cui si dovrebbe intervenire con normative più stringenti, formazione ai lavoratori e più controlli; l'altro binario è politico: secondo me gli incidenti sul lavoro oggi succedono perché le condizioni di lavoro sono assolutamente inadeguate per essere il 2024 e in alcuni casi persino peggiori di qualche tempo fa".
Oltre ai sindacati, hanno partecipato anche numerosi amministratori della Toscana, oltre al presidente della Regione, Eugenio Giani. "Dobbiamo metterci tutti maggiore impegno, io per primo - ha detto - è duro consolare due ragazze adolescenti, che venivano sul luogo per vedere dove morto il padre, così com'è duro vedere arrivare i genitori di chi è morto dalla Basilicata. La presenza in questa piazza di tanti lavoratori dimostra solidarietà anche in un momento di dolore e rabbia".
"Nel 2024 ci sono state quattro grandi stragi sul lavoro, due nell'area fiorentina - ha detto Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana - siamo preoccupati e indignati. Chiediamo quanto prima di incontrare istituzioni e organi di vigilanza per fare un controllo a tappeto sulle imprese della zona. In Italia ci sono più di mille depositi come quello di Calenzano, un impianto del 1956: oggi si parla di Intelligenza artificiale e di interventi tecnologici all'avanguardia, perché non mettere queste innovazioni al servizio della sicurezza?".
"Lo scoppio al serbatoio dello stabilimento Eni è l’ennesimo episodio che ci ricorda, tragicamente, quanto la sicurezza sul lavoro sia ancora una sfida aperta in molti settori, soprattutto in quelli ad alto rischio come la chimica e l’energia - hanno spiegato dalla Cisl Toscana - Dietro ogni incidente, però, non c’è solo la fatalità: troppo spesso si rilevano carenze nella prevenzione, nella manutenzione degli impianti, nei controlli e nella formazione del personale. La sicurezza non può essere un costo da comprimere o un obiettivo secondario, ma deve essere una priorità assoluta per tutte le aziende".
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